Anche se l’assessore ha dato incarico ufficialmente al dirigente generale alla funzione pubblica di verificare la reale disponibilità finanziaria (legata anche alla previsione di pensionamenti anticipati) per avviare la possibile trattativa, l’unica certezza al momento sono i tagli delle strutture dirigenziali previsti dall’ultima finanziaria e la ricollocazione del personale nelle nuove strutture.
Meglio concentrarsi su pochi elementi per sperare di riuscire ad ottenere qualcosa di concreto nella prossima contrattazione.
Titoli di studio (veri…) posseduti e professionalità (concreta…) esercitata potrebbero essere gli “ingredienti base” da cui partire per una nuova classificazione del personale più rispondente alla realtà.
Non ha più senso che la laurea di un istruttore, sfruttata da parte dell’amministrazione affidando al dipendente carichi di lavoro di alta responsabilità ai quali un funzionario o il dirigente appongono poi la loro firma, non debba venire riconosciuta al pari di quella posseduta dai diretti superiori gerarchici.
Come pure occorre porre rimedio all’assurda discriminazione finora operata, nell’assoluto silenzio dei sindacati, alla diversa classificazione avvenuta in A o in B per soggetti con lo stesso titolo di studio sol perché un “sindacalista amico” ha avvertito in tempo i propri amici dal produrlo al momento giusto.
Insomma, una contrattazione per essere credibile deve essere innanzi tutto giusta.
Se non lo fanno i sindacati (o almeno ci provano) chi provvederà a difenderci?
Noi stessi? Con quale forza?
Con quella che ognuno pensa a se stesso… con le solite raccomandazioni?
dite che i sindcati risolveranno? cosa? siete convinti?
e chi lo dice al sindcalista che prende i suoi bei 15.500,00 euri l’anno perchè componente dell’ufficio di diretta collaborazione dell’assessore?
Sono dieci anni che non abbiamo alcun contratto. L’auspicio adesso è che tutte le sigle sindacali possano finalmente unirsi e lottare insieme per la riuscita di tale problematica .
MI SEMBRA TROPPO POCO RIDURRE DEL 30% LE STRUTTURE DIRIGENZIALI – BISOGNEREBBE INVECE RIDURRE DELL’ 80% I DIRIGENTI CHE RISCALDANO LE POLTRONE E PRENDONO GLI INCENTIVI GRAZIE A POCHE PERSONE CHE PORTANO AVANTI GLI UFFICI – RIDURRE INOLTRE DEL 70% I FUNZIONARI DIRETTIVI E ISTRUTTORI CON DIPLOMI CONSEGUITI NELLE SCUOLE PAREGGIATE- E DEL 100% DEL PERSONALE CHE ENTRA NEI RUOLI DELLA REGIONE CON LEGGI PARTICOLARI. (ES.VITTIME DELLA MAFIA ED ALTRO – ART.23- E POI IL 100% DI CHI NON SA FARE SINDACATO MA LO RAPPRESENTA).
@Micro
Se non ricordo male, ti ho già risposto. Il problema è successivo all’istituzione del Fondo Pensioni.
Coloro che hanno già effettuato il riscatto, non dovrebbero avere alcun tipo di problema.
Egr. Dott. Mineo, dall’incontro di ieri, tra le altre, non si è parlato del fatto che l’INPS non vuole riconoscere il Fondo Pensioni in Sicilia.
Chi deve andare in prepensionamento (come me con istanza fatta) che rischi può correre visto che ho riscattato e pagato tutto ciò che c’era da pagare (INPS-Università e militare)?
Se non si raggiunge e/o definisce l’accordo chi me la deve pagare la pensione (peraltro col sistema contributivo… molto, molto penalizzante!?
Grazie sempre per le sue cortesi gentili risposte.
@Romeo
Il taglio del 30% riguarda, come dici tu, le strutture dirigenziali nella loro interezza.
Il 30% di riduzione previsto riguarda le strutture dirigenziali nella loro interezza o distinto per tipologia (cioè, 30% in meno di Aree e Servizi e 30% in meno di UU.OO.)?