Indicatori economico sociali disastrosi, distruzione identità e sovranità del popolo italiano. Ecco cosa ha prodotto finora l’euro

Recessione

L’economia italiana nel secondo trimestre del 2014 si è contratta dello 0,2% rispetto al Euroscetticitrimestre precedente e nel terzo periodo dell’anno non si prospetta nessuno scatto. Lo conferma l’Istat che, per effetti di arrotondamento, ha invece rivisto la stima sul Pil tendenziale, rilasciata il 6 agosto, in miglioramento da -0,3% a -0,2%. Considerando che nel primo trimestre il Prodotto aveva segnato un -0,1% nel confronto congiunturale, l’Italia è di fatto in recessione.

Italia in deflazione

La conferma arriva dai dati dell’Istat, che registrano per agosto un indice dei prezzi in calo dello 0,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (era +0,1% a luglio). Il Paese entra in deflazione per la prima volta dopo oltre 50 anni, cioè dal settembre del 1959, quando però l’economia era in crescita.

Calo produzione industriale

Non si arrestano le indicazioni di stagnazione, se non addirittura recessione, per l’economia italiana. Dopo aver incassato il -0,2% del Pil nel secondo trimestre del 2014 e il rialzo del tasso di disoccupazione, insieme alle bacchettate della Bce sulla necessità di far di più per invertire il trend economico, anche la produzione industriale mostra segnali di nuovo affanno: a luglio 2014 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dell’1% rispetto a giugno.

Disoccupazione

La disoccupazione torna a salire e a luglio balza al 12,6%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su giugno e di 0,5 punti su base annua. Lo rileva l’Istat, che ha diffuso i dati provvisori: i disoccupati sono 3 milioni e 220mila, in aumento del 2,2% rispetto a giugno (+69mila) e del 4,6% su anno (+143mila).

Le bacchettate dalla BCE

Secondo il bollettino dell’Eurotower il governo italiano potrà incontrare difficoltà a raggiungere l’obiettivo di un deficit al 2,6% del Prodotto a fine anno. Il terzo trimestre Ue sarà più debole del previsto, disponibilità ad agire con strumenti non convenzionali.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir