L’atto parlamentare chiede chiarezza al governo alla luce della legislazione vigente e della recente sentenza del Tar, che in sostanza precludono l’accesso ai posti contestati ai dirigenti “figli” della legge 10 del 2000. Angela Foti, prima firmataria dell’atto: “Le leggi in vigore non offrono alternativa alla revoca degli incarichi, al recupero delle eventuali somme illegittimamente erogate e all’accertamento delle possibili responsabilità amministrative ed erariali”.
Meglio tardi che mai.
Finirà tutto in una bolla di sapone, comunque…..