La Sicilia che non cambia e la necessità di un controllo preventivo (Commissario dello Stato)

Ormai è evidente; l’idea è di non cambiare nulla. La Regione Siciliana risulta stretta tra la caduta in verticale delle entrate e l’inestinguibile sete di soldi per pagare salari e stipendi. Ed in una situazione politica difficilmente governabile, i nodi si aggrovigliano sempre più.

Signori, allora non si cambia
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Ecco le questioni sul tavolo:

  1. presto l’Amministrazione beneficerà di un’ulteriore pattuglia di consulenti;
  2. Sotto le pressioni della piazza, l’Ars si prepara a reimmettere tra i beneficiari del sussidio alcune centinaia di ex Pip spostando la linea della esclusione, dal reddito familiare a quello individuale. Nessuno però si preoccupa di spiegare all’opinione pubblica che ventimila euro di reddito familiare Isee equivalgono, tanto per fare una simulazione, ad un reddito effettivo di 48 mila euro all’anno.
  3. Il tetto massimo di retribuzione a 200 mila euro lordi per i funzionari regionali e dell’Ars, è stato considerato inammissibile e, salvo fatti nuovi, non sarà neanche sottoposto al vaglio dell’Aula. 

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir