Pensioni. La Corte dei Conti respinge il ricorso dei regionali sul taglio della pensione

Giornale di Sicilia del 13 agosto 2017

Ecco un paio di passaggi contenuti nella sentena della Corte dei Conti: «L’istituto previdenziale ha agito in piena conformità alla normativa». E ancora: «Innegabilmente, deve ritenersi il frutto di scelte tutte finalizzate a uniformare, nel lungo periodo, il trattamento pensionistico regionale a quello statale nel più ampio disegno di risparmio della spesa pubblica». Lo scrive il giudice unico delle pensioni della Corte dei Conti, Maria Rita Micci, respingendo il ricorso di un ex dipendente della Regione siciliana che contestava il calcolo della sua pensione coi criteri introdotti dalla riforma del 2015. Un metodo che ha penalizzato una buona fetta dei dipendenti, in tutto circa 9 mila, che rispetto al passato hanno perso circa il 20 per cento dell’importo. La sentenza è passata sotto traccia durante il periodo estivo ma assume una grande importanza.

In sostanza la “riforma” Scritta dall’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, rientrava tra le richieste del governo nazionale (governo Renzi) da rispettare per avere in cambio il trasferimento di risorse statali utili a chiudere il bilancio. La riforma in sostanza ha equiparato il sistema pensionistico regionale a quello statale riducendo gli importi degli assegni di una parte degli impiegati.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

4 Risposte a “Pensioni. La Corte dei Conti respinge il ricorso dei regionali sul taglio della pensione”

  1. Non si capiscono i punti rivendicati nel ricorso e rigettati dalla sentenza. Occorre leggere la sentenza per esteso.

  2. Ciao, leggo con rabbia e mi incazzo, chiedo, è inappellabile questa sentenza?

  3. Il fatto di dovere ridurre la spesa pubblica, e di dovere uniformare il trattamento dei regionali a quello statale non giustifica la decurtazione trattandosi di enti diversi.
    La sentenza mi pare di capire che non entra nel merito della legittimità costituzionale e del metodo usato: una finanziaria.
    La sentenza ne fa una questione di risparmio sulla spesa pubblica.
    Sentenza ad hoc, di tutto si può parlare ma non di giustizia!
    Andrebbe rivisto tutto, anche gli stipendi della magistratura.
    È inammissibile che le categorie che vivono di stipendi per vivere devono soccombere e chi ha grandi privilegi devono s”cialacquare”, politici e magistrati, tutti sullo stesso piano.
    Andrebbe premiata solo quella magistratura che si batte contro la criminalità organizzata.
    Non si può generalizzare.

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