Prepensionamento degli statali. Il Governo ha poche idee ma ben confuse

Pensione

Anche questo Governo, come i precedenti, brancola nel buio.

A causa dei vincoli dettati dall’UE le risorse sono poche e si va avanti solo con annunci e smentite. Tipico esempio è il caso del prepensionamento degli statali.

Sembrava proprio che il governo intendesse dare seguito al piano per il ritiro anticipato dal lavoro per migliaia di statali.

La strada che l’esecutivo aveva intenzione di seguire sembrava strettamente legata al piano di esuberi del personale del pubblico impiego stilato dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli che ammonterebbero a circa 24mila dipendenti, di cui 11mila nelle amministrazioni centrali. Per queste persone l’onere sui conti pubblici si sarebbe limitato alle sole liquidazioni visto che le pensioni in più sarebbero state compensate dagli stipendi in meno, ovviamente nell’ipotesi di non assumere nessuno in sostituzione.

Qualche giorno fa, invece, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia ha aggiunto ulteriore carne al fuoco lanciando l’idea della staffetta generazionale: mandare a casa i vecchi per assumere i giovani.

Ma, in questo caso, tutto il meccanismo che si regge sulla sostanziale equivalenza tra stipendi risparmiati e pensioni erogate che azzera o quanto meno riduce gli oneri per il bilancio pubblico viene a cadere. Se, infatti, come annunciato dal ministro Marianna Madia, si tratterà di far uscire dipendenti anziani per immetterne in servizio di giovani, allora la questione dovrà essere in parte rivista almeno sotto il profilo finanziario.

A complicare, comunque, la situazione ecco l’immancabile scontro tra ministri, ex ministri, deputati ed esponenti di partito favorevoli e contrari al prepensionamento.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir