Regione Siciliana. La Corte dei Conti parifica il bilancio con alcuni rilievi

Le Sezioni riunite della Corte dei conti oggi hanno dato il via libera al bilancio regionale.

Nella sua requisitoria, il pm Diana Calaciura ha messo in guardia nei confronti delle tante forme di corruzione nella pubblica amministrazione: “Tra queste – ha detto – sono da annoverare anche le consulenze inutili o gli incarichi fiduciari”.

Crescono le spese correnti, restano bassissime quelle per gli investimenti, mentre aumentano i residui attivi (gran parte dei quali, però, sottolinea la Corte, solo ereditati dall’attuale governo) e la spesa dei Fondi europei fa segnare un netto ritardo. D’altro canto, i giudici contabili hanno sottolineato alcuni sforzi compiuti dal governo, soprattutto nella Sanità dove si è assistito a una diminuizione della spesa e alla razionalizzione delle postazioni dirigenziali, che però continuano a restare troppe: un dirigente per otto dipendenti. Un primato tutto siciliano.

Insomma, secondo la Corte dei Conti, c’é ancora molto da fare per risolvere le criticitá finanziarie.

I giudici suggeriscono il “ridimensionamento della spesa corrente”, legata in gran parte ai ventimila dipendenti in orbita regionale, e “misure strategiche mirate al rilancio della crescita e dello sviluppo”. 

TAGLIO DEGLI STIPENDI. Per la prima volta la Corte segnala l’esigenza anche di tagli alle retribuzioni: si deve agire sulla disciplina del rapporto di lavoro e sulle politiche retributive sia in sede legislativa che negoziale.

La Regione siciliana non assume ma stabilizza personale precario. E’ per questo che il numero dei dipendenti resta ancora alto. L’andamento controverso delle politiche sul personale viene segnalato sia nella relazione del procuratore generale Diana Calaciura sia nella relazione della Corte dei conti per il giudizio di parifica del rendiconto regionale del 2013. I dipendenti regionali sono 17.538, meno 162 rispetto al 2012, mentre i pensionati sono 16.249.  La Regione, è vero, non assume più da qualche anno ma stranamente non c’è stata una diminuzione significativa del personale che anzi, ha sottolineato il pg, “è andato via via aumentando di numero”. La spiegazione è semplice: “Le ordinarie procedure concorsuali sono state sostituite da complessi percorsi di stabilizzazione, a vario titolo, di personale precario”. Riconosciuta la forte spinta del disagio sociale a causa dell’incapacità del tessuto produttivo di assorbire lavoratori, resta la centralità della Regione come datore di lavoro. Ma c’è un’altra spiegazione: per via dell’autonomia alla Regione sono assegnate anche funzioni svolte in via ordinaria dallo Stato. Alla rigidità degli organici corrisponde poi un rapporto troppo basso tra dirigenti e impiegati: c’è un dirigente ogni 8,6 dipendenti, il più alto nella pubblica amministrazione.

ASSUNZIONI SENZA CONCORSO. La corruzione non si configura solo con un diretto passaggio di denaro. C’è corruzione anche quando vengono assegnati “incarichi superflui” e quando vengono fatte “assunzioni clientelari di personale senza concorso”. Lo ha detto il procuratore generale della Corte dei conti Diana Calaciura nella relazione per il giudizio di parifica del rendiconto 2013 della Regione siciliana.  Secondo il pg, la corruzione “può manifestarsi in occasione della creazione di società partecipate che, come le matrioske russe, a loro volta ne comprendono altre e sono occasione per nominare consigli di amministrazione e collegi di revisione e per assumere dipendenti al di fuori delle procedure pubbliche concorsuali”.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

3 Risposte a “Regione Siciliana. La Corte dei Conti parifica il bilancio con alcuni rilievi”

  1. La corte dei conti dovrebbe monitorare tutti i movimenti contabili della Regione. No, ogni tanto si svegliano, dipende, e sparano minc…….te!!! Ansi bevono un paio di caffè e iniziano a sparare min…..! Orbe.

  2. Se avessi postato prima questo commento, avrei inserito questo interessante argomento nel comunicato stampa contro la Corte dei Conti…..

  3. Si può configurare la corruzione anche quando si inventano posizioni dirigenziali assolutamente inutili e le cui (presunte) responsabilità associate ben potrebbero venire assegnate ad altri servizi o unità operative?

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