Ricalcolo retroattivo dei vitalizi dei parlamentari. Intervista a Cesare Damiano. Pericoloso precedente. Rischio ricalcolo per le pensioni degli italiani

Corriere della Sera del 27 luglio 2017

Dopo il sì della camera sui vitalizi, l’ex sindacalista ed ex ministro Cesare Damiano lancia l’allarme sulle pensioni. Il motivo lo spiega in una intervista al Corriere della Sera: “Lo strumento utilizzato per ridurre il vitalizio ai politici è pericoloso, perché apre una breccia nel principio che non si possono cambiare retroattivamente le pensioni. Comprese quelle degli operai. Ora il varco è aperto. D’altra parte quando arrivò all’Inps, Tito Boeri proponeva il ricalcolo dei trattamenti in essere, compresi i vitalizi, ‘non per cassa ma per equità’. E diceva che ‘gli importi delle quote retributive delle pensioni liquidate dal fondo pensioni lavoratori dipendenti vengono rideterminati applicando una riduzione alle quote retributive’. E lo ipotizzava per le pensioni dai 3.500 euro in su. Queste idee circolano e secondo me sono devastanti”.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

7 Risposte a “Ricalcolo retroattivo dei vitalizi dei parlamentari. Intervista a Cesare Damiano. Pericoloso precedente. Rischio ricalcolo per le pensioni degli italiani”

  1. I sindacalisti sanno come triplicarsi lo stipendio e anche la pensione, vedi caso quelli che sono andati in pensione negli ultimi anni, con una buonuscita che ha sfiorato i 600.000,00 euro è una pensione annua di circa 350.000,00, e Boeri non riesce più a bilanciare e continuando di questo passo, le pensioni dei dipendenti non si potranno pagare nonostante abbiano versato i contributi previsti, e che dire di coloro che non sono riusciti a raggiungere i contributi previsti e sono deceduti prima tempo, questi contributi a perdere dove vanno a confluire non si sa!!!!!!. Come fa L’I.N.P.S. a essere in deficit?

  2. Ma l’ex ministro Damiano…..non è proprio uno di quelli a cui verrebbe tagliato il vitalizio?

  3. Terrorismo. Così dovremmo essere contenti che non toccano il loro vitalizio, che appunto non si chiama pensione, anche di quelli che lo hanno preso con un giorno di parlamento. Che ci dice della pensione di reversibilità che hanno cambiato pochi giorni fa? E come quella applicata a noi fessi?

  4. Siamo tornati ai tempi di Re Luigi XVI di Francia.
    Però, sappiamo come è finita…
    Malissimo!
    I ricchi diventavano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
    L’occhio destro… non guardava quello sinistro…
    La classe media non esisteva completamente.
    In Italia, INVECE, l’hanno fatta sparire come una meteora di agosto.
    Ho la vaga impressione che in Italia, continuando di questo passo, succederà (presumibilmente e ribadisco presumibilmente perché non sono un giacobino ) qualcosa di simile.
    Ma tutti (ricchi e poveri) ci rimetteremo le penne!

  5. Relativamente ai diritti acquisiti la fornero li ha calpestati, umiliati, stravolti, ignorati e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.

  6. non preoccupatevi al senato non passerà’. male che vada ci pensera’ la corte costituzionale, poichè se vengono toccate le pensioni dei cittadini pensiamo a quella dei magistrati.

  7. Mi complimento con l’ex sindacalista l’ex ministro l’ex uomo pensante, bravo siamo al ricatto morale e al terrorismo psicologico sui lavoratori .Al signor ex, sfugge, e mi viene da dire volutamente, stante la posizione assunta assieme ai vari parlamentari nella estenuante difesa dei loro privilegi che ci vogliono propinare come diritti acquisiti ed intoccabili. Al signor ex sfugge ancora il fatto che i politici hanno goduto ininterrottamente dal dopo guerra, del vitalizio “maturato” anche con un sol giorno di attività parlamentare ed ereditato per l’intera generazione senza decurtazioni e ricalcoli in diminuzione. Sfugge ancora al sig. ex che stiamo parlando di cifre in valore assoluto che vanno dai 20.000 euro mensili dei politici ai 2000 dei lavoratori dopo 40 anni di lavoro, sfugge ancora il fatto che se il lavoratore non raggiunge un minimo di contributi versati, l’INPS non da nessuna pensione trattenendo, “illecitamente” quanto versato, rinviando e condannando il lavoratore ad una pensione sociale che vedrà oltre i 65 anni di età con cifre ridicole di 200/400 euro mensili lorde. Ma di che cosa parla il sig. ex lo sa o fa finta di non sapere,lo sa che i diritti acquisiti dai lavoratori sono stati stravolti ad ogni legislatura e peggiorati ogni qualvolta bisognava, a mio giudizio, garantire le ruberie dei politici che in momenti di crisi del sistema pensionistico deliberavano l’aumento dei loro trattamenti economici alla faccia dei sacrifici imposti ai lavoratori. E comunque che ben venga un ricalcolo per le pensioni maturate anche con il sistema retributivo, ma che sia per onesta e giustizia sociale applicato con un sistema proporzionale e p.e. a partire dai 5000 euro lorde in su. Ma smettiamola di fare terrorismo e di minacciare la fine del mondo per i lavoratori che hanno MATURATO la pensione dopo 40 anni di lavoro. Completo con un consiglio al sig. ex, si riveda la legge Fornero e si rassegni a vederla applicata anche ai politici che hanno trasformato un servizio civico e gratuito nel gestire la “Res Pubblica” in un vero lavoro di sistemazione a vita per loro e per i loro eredi.

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