Un gioco delle parti. Secondo il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo, e il responsabile lavoro di Sel, Giorgio Airaudo, si spiega così la rottura sul rinnovo dei contratti nazionali di lavoro ufficializzata martedì sera dal leader di Confindustria Giorgio Squinzi. “Il presidente di Confindustria non la racconta giusta: si sono improvvisamente svegliati e fanno da sponda a un possibile intervento del governo”.
D’accordo Airaudo, che prevede “una riduzione generalizzata dei salari“. “Prima cancellano l’articolo 18, poi attaccano il diritto di sciopero, ora sono per la riduzione del salario reale”, attacca l’ex sindacalista Fiom. “Il governo e la Confindustria sono d’accordo nel dire che è sempre tutta colpa dei sindacati e dei lavoratori”. Che “hanno già pagato la crisi e ora non possono pagare, con la riduzione salariale e la cancellazione della contrattazione collettiva nazionale, anche l’eventuale ripresa economica.
- Il Fatto Quotidiano – Riforma contratti, sindacati: ‘Squinzi fa sponda al governo. Obiettivo? Ridurre salari’
- Corriere della Sera – Contratti di lavoro, Squinzi sbatte la porta: «Richieste assurde»