I dirigenti che non avviano in tempo utile le azioni disciplinari oppure non garantiscono la «significativa differenziazione» nei giudizi e nei premi assegnati al personale delle loro strutture devono pagare pegno. Anche i nuovi correttivi al testo unico del pubblico impiego e alla riforma Brunetta del 2009 ritentano la carta della responsabilità dirigenziale per provare a far entrare davvero merito e selezione negli uffici pubblici.
- Il Sole 24 Ore – Sulla valutazione si riparte dai dirigenti
In tutto manca sempre una parolina: OGGETTIVITA’. Ing.Gaspare Barraco.Marsala
@Romeo
Ringraziando il cielo, non ci facciamo mancare nulla.
E dove sarebbe la novità? Nella scheda di valutazione basta “differenziare” a macchia di leopardo la votazione attribuita al personale del comparto: qualche 92 qui, alcuni 94 lì, un paio di 97 là, a quello che non vuole fare nulla 90 e così via….giusto per assicurare la pace sociale.
Tanto, per i dirigenti la valutazione è sempre la massima raggiungibile, invece.
Il programma di controllo di gestione Geko è perfetto, da questo punto di vista: pura aria fritta!