Ogni anno un quarto dei dipendenti pubblici (il 25%) rischierà di avere pesanti tagli in busta paga. Dovrà accontentarsi del salario base, senza neanche un centesimo in più legato alla produttività. Perdendo, in alcuni casi, fino al 40 per cento del proprio stipendio.
Un’altra fetta consistente di dipendenti pubblici (il 50%) avrà delle decurtazioni un po’ meno dolorose, ma comunque inevitabili.
Solo un 25% di lavoratori pubblici, quelli considerati più bravi, potrà ricevere il premio per intero.
Con la completa attuazione della riforma della Pa, il governo punta a ridefinire l’intero quadro delle regole della valutazione per il mondo del lavoro pubblico, dirigenti inclusi. Con giudizi più stringenti di quelli attuali ma anche con un chiarimento definitivo su chi si occuperà delle pagelle e quali saranno gli obiettivi da raggiungere. Dal punto di vista della riscrittura delle norme non sarà una rivoluzione: le regole esistono già, ma la riforma Madia le rafforzerà e le renderà applicabili.
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La valutazione può essere positiva o negativa. Se valuta oggettivamente la diligenza, la preparazione, la voglia di firmare senza scappare dalle responsabilità e la voglia di lavorare, allora è positiva. Se invece serve per dare un premio agli amici e una punizione ai nemici è negativa. Tra un “firmaiolo” e uno puntiglioso chi sarà premiato? Ing.Gaspare Barraco.Marsala.