Statali. Niente aumento contrattuale oltre i 75 mila euro

Il Messaggero del 9 settembre 2017

Il nodo della “piramide rovesciata” resta ancora uno dei problemi più grandi da affrontare per il rinnovo dei contratti statalI. Il ministro Madia ha sempre annunciato in questi mesi di voler utilizzare lo schema della piramide rovesciata, ovvero «chi guadagna di meno dovrebbe avere un aumento più sostanzioso in busta paga, mentre per chi ha una retribuzione più alta l’aumento sarebbe minore». Sul fronte pragmatico, un esempio lo ha offerto il sottosegretario alla Funzione Pubblica Angelo Rughetti contattato dal Messaggero: «Chi guadagna 25 mila euro ne prenderà 150 di aumento e chi ne guadagna 40 mila ne avrà invece 50». Resta però il forte problema in vista del rinnovo: con questo criterio voluto dalla Madia, i semplici calcoli contraddicono la stessa ministro della Pubblica Amministrazione. «Con un criterio del genere, con risorse limitate, arrivati ad una certa soglia di retribuzione, l’aumento si azzera. Soglia che starebbe tra i 70 e i 75 mila euro. Alcune categorie di lavoratori che hanno stipendi più elevati della media nella Pa, come per esempio i medici o i presidi, rischierebbero di non avere nessun aumento», spiega ancora il focus del quotidiano romano a riguardo. I calcoli del Ministero dovranno dunque essere rivisti oppure si procederà con quanto già affermato, lasciando fuori categorie di lavoratori pubblici?

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Statali. Niente aumento contrattuale oltre i 75 mila euro”

  1. non sarebbe del tutto sbagliato, in un ottica di aggiustamenti tra gli stipendi del comparto e della dirigenza, è giusto dare di più a chi guadagna meno e fa fatica ad arrivare alla fine del mese, la coperta è corta, qualcuno dovrà sacrificarsi, certamente non può essere chi guadagna 1200- 1400 al mese.

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