Studio riservato di Mediobanca. Col Paese fuori dall’euro si risparmiano 8 miliardi

Il Giornale del 27 gennaio 2017. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Ben 8 miliardi di euro è la cifra che risparmierebbe l’Italia se uscisse dalla moneta unica. A scriverlo nero su bianco uno studio di Mediobanca  che ridimensiona così l’allarme che ha lanciato pochi giorni fa il numero uno della Bce Mario Draghi.

La finanza si prepara a ItalExit, o almeno tiene in forte considerazione l’uscita del nostro Paese dall’euro. Mentre la politica ha confinato a movimenti politici che vengono definiti populisti, la questione dell’uscita dall’euro, nei salotti che contano si fanno già le simulazioni su quanto ci verrebbe a costare. Lo studio di Mediobanca è molto rigoroso e si limita a mettere in fila i costi e i vantaggi del ritorno alla lira. Una cosa è certa, più il tempo passa, sostengono gli analisti, e più costerà abbandonare la moneta unica. È la sintesi dei loro calcoli.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

7 Risposte a “Studio riservato di Mediobanca. Col Paese fuori dall’euro si risparmiano 8 miliardi”

  1. Il Mago Telma quando l’Italia è entrata nell’euro ha predetto una uscita entro dieci anni, vuoi vedere che anche se in ritardo ci ha azzeccato?

  2. @Fenicottero
    Sarebbe interessante vedere il video cui fai riferimento. Invia il link.

  3. molti economisti premi nobel hanno pronosticato la fine dell’euro, circola un video su internet, di una intervista a giuliano amato ex presidente ex consiglio, ed uno dei “padri” dell’euro in cui ammette candidamente che l’euro è stata una scommessa, è che si sapeva visto che nel passato ciò e avvenuto che la moneta unica poteva fallire ma che comunque valeva la pena provare, a questo punto sorge la domanda, come mai la classe politica, ed il sistema finanziario italiano hanno spinto per entrare nell’euro?
    Semplice, si pensava sbagliando che avere una moneta forte, avrebbe portato ad una economia altrettanto forte, in grado di competere con gli altri paesi europei, ma sopratutto la classe politica italiana, ed i nostri imprenditori assistiti dallo stato, hanno visto una grande opportunità quella di arricchirsi alle spalle del ceto medio, l’unica vera vittima di questa scelta scellerata. Non è un caso che oggi sono contrari all’uscita dall’euro, molti politici, gli imprenditori,le banche, coloro i quali hanno accumulato in questi anni un discreto gruzzoletto in euro, ed ora temono la svalutazione di questo capitale, quindi lotteranno fine alla fine, fregandosene della maggioranza della popolazione che è stata impoverita dall’adozione della moneta unica.

  4. Hanno scoperto la carta vetrata: 1 marco tedesco =1euro, in Italia 1 euro 2ooo lire.

  5. Non credo che ci voglia uno studio approfondito di mediobanca per capire che piu’ si resta nell’euro piu’ costa uscirne.
    Perchè invece non fanno uno studio oltre il debito italiano che è alle stelle, anche quanto verrebbero a costare le materie prime,di cui l’Italia ha necessità per le industrie manifatturiere , nonchè il piccolo artigianato ?
    Perchè non si calcola quanto verrebbe a costare l’energia elettrica che importiamo dagli altri stati europei?
    Questi sono studi commissionati da questo e quel partito pro o contro l’Euro.
    La verità è che l’Italia uscirà dall’euro solo se la sbatteranno fuori, poichè stanchi ad interloquire con 10 presidenti del consiglio in 10 anni.

  6. Questo studio è come la teoria di Darwin: non si è mai dimostrata concretamente.
    Detta teoria, forse, è conveniente alle Banche.
    Con l’Euro, l’Italia è oramai entrata in un vortice dal quale è molto difficile uscire.
    Della Brexit vedremo i frutti… fra qualche anno.
    In ogni caso, l’Italia non è la Gran Bretagna (alcuni non sono convinti).

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