Il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici era già nel Def ma il governo ad aprile smentì

Per paura di perdere le elezioni europee dello scorso maggio il governo ha mentito.

Quando ad aprile i giornali scrissero che gli stipendi pubblici sarebbero stati bloccati anche per i prossimi anni perché così era scritto nel Documento di economia e finanza, il governo smentì sdegnato con apposita nota del sottosegretario Angelo Rughetti alla Funzione pubblica, Pd di rito renziano: il Def si scrive a legislazione vigente e quindi non può contenere il rinnovo dei contratti, quello sarà definito nella Finanziaria.

Ieri sera, però, un’apposita velina di palazzo Chigi ha smentito la smentita: “Il blocco degli stipendi pubblici era già nel Def, non c’è niente di nuovo”. Allora, se è vero, tutti dovrebbero sapere che nel Def è previsto il blocco totale fino al 2018, anno in cui vengono stanziati i soldi per la sola indennità di vacanza contrattuale fino al 2020.

CALCOLANDO gli aumenti non percepiti anno per anno il conto fa 6.250 euro a testa in cinque anni.

Queste perdite sono irreversibili ed andranno sommate nel tempo fino alla pensione del singolo lavoratore, arrivando a sfiorare i 30.000 euro nel caso l’uscita dal lavoro dovesse avvenire per esempio nel 2024.

Contratti Pa. Il Mef smentisce. Nel Def nessuna ipotesi di blocco al 2020. Il Governo vuole evitare la debacle alle europee?

Nel Def 2014 «non è contenuto, e non potrebbe esserlo, alcun riferimento a ipotesi di blocco di contrattazione nel settore pubblico. Le notizie in merito apparse sulla stampa non hanno alcun fondamento». Una nota del Mef diffusa nel pomeriggio, tesa a smentire l’idea circolata negli ultimi giorni di un blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici fino al 2020. E, allo stesso tempo, conferma che la possibilità è concreta, ma dovrebbe essere prevista dalla legge di Stabilità.

Sicuramente il Governo è preoccupato del voto di 3 milioni di dipendenti pubblici che, moltiplicato per i componenti del nucleo familiare fa almeno 10milioni di voti.

Ecco il testo del Def con i capitoli su sanità e pubblico impiego: spesa sanitaria in calo. Ma di contratti non si parla

EuroLa spesa sanitaria 2013 è di 109,254 miliardi, in riduzione dello 0,3% rispetto al 2012, con un rallentamento della dinamica degli ultimi anni, e, per il terzo anno consecutivo, un tasso di crescita negativo rispetto all’anno precedente. Per il 2014 la previsione è di una spesa di 111,474 miliardi, con una variazione rispetto al 2013 del 2%., mentre nel periodo 2015-2018 la spesa sanitaria, rispetto al 2014, crescerà a un tasso medio annuo del 2,1%. Nello stesso periodo il Pil nominale cresce in media del 3% e, quindi, il rapporto tra la spesa sanitaria e Pil si attesta, alla fine del periodo sul 6,8 per cento. Eccola la versione finale del Def, appena pubblicata dal ministero dell’Economia, che oltre alle azioni che verranno, fa i conti e le proiezioni per la spesa che sarà. I capitoli sulla spesa per sanità, sociale e pubblico impiegoIl capitolo sanità nel programma nazionale di riforma….continua a leggere

Tagli statali, esercito, sanità, pensioni, militari, polizia, carabinieri: la verità nel DEF 2014 domani martedì 8 aprile

EuroIl governo Renzi è a caccia delle coperture economiche per portare a casa le tante riforme promesse. La maggior parte arriverà dall’applicazione del piano della spending review.

Continua a leggere su: http://www.webmasterpoint.org/news/tagli-statali-pensioni-sanita-esercito-militari-carabinieri-polizia-la-verita-nel-def-2014-martedi-10-aprile-governo-renz_p58487.html

I rinnovi contrattuali bloccati anche per i prossimi anni. Nel DEF non ci saranno i fondi per il rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici

I contratti sono bloccat...no - Politica - iltempoSembra ormai certo.

Il DEF (documento di economia e finanza) che l’attuale ministro dell’Economia Padoan sta mettendo a punto, non concede un euro in più ai dipendenti pubblici. In pratica per i prossimi 3 anni (il periodo di programmazione, infatti, copre almeno un triennio) non ci saranno i fondi per il rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici.

Del resto, con i vincoli dell’Euro, c’era da farsi ben poche illusioni!!

Per come funziona il “sistema euro”, è ormai chiaro che per dare soldi ad alcuni, bisogna toglierli ad altri.

DEL RESTO IL PAREGGIO DI BILANCIO IN COSTITUZIONE SIGNIFICA CHE LE USCITE FINANZIARIE DEVONO ESSERE PARI ALLE ENTRATE.

Tipico è il caso della ricerca della copertura degli 80 euro in più in busta paga da dare a coloro che hanno un reddito fino a 25mila euro. Prima si era pensato di tagliare le pensioni oltre i 3.000 euro. Ora, a quanto pare, stando alle ultime notizie, le pensioni d’oro non verranno toccate, in compenso la copertura per gli 80 euro in busta paga arriveranno dalla cancellazione delle detrazioni per coniuge a carico.