Trasferimenti. Solo la Cisl apre sulla mobilità
Le bozze sono state messe nero su bianco ieri. E se la Cisl, salvo alcuni «aggiustamenti», vede bene la proposta, Cgil, Uil e autonomi alzano gli scudi.
«Se sul Famp – dice Enzo Abbinanti (Fp Cgil) – l’accordo è possibile, sulla mobilità è stato confezionato un pacchetto di criteri che di fatto demandano tutto ai dirigenti e alla giunta. A queste condizioni la mobilità non la firmiamo. La proposta parla di criteri da applicare ai trasferimenti che restano solo enunciati perchè poi tutto è demandato ai dirigenti generali. Riseptto alle proposte precedenti non c’è stato alcun miglioramento».
Ancora più critico il segretario generale del Cobas-Codir, Marcello Minio. La linea del sindacato autonomo è ancora più dura, con un no sia al Famp che alla regolamentazione della mobilità. «Non possiamo accettare che 15 milioni vengano sottratti ai lavoratori e dati alla disponibilità dei dirigenti – dice Minio -. Per quanto riguarda la mobilità non è stato fatto nessun passo avanti: non vengono fissati criteri certi, la possibilità di trasferire i dipendenti è demandata ai dirigenti generali, ossia alla politica. Resta un margine troppo ampio di discrezionalità. I criteri sono contraddittori. Anche il limite dei 50 chilometri, applicato a livello nazionale, è inapplicabile in Sicilia per le difficoltà degli spostamenti nell’Isola. Avevamo chiesto che i 50 chilometri fossero considerati fra andata e ritorno, ma non siamo stati ascoltati. A queste condizioni non ci stiamo».