Province, Valenti: “Ragionevole la proroga dei commissari”. Ma Musumeci presenta DDL per stop alla riforma

I due ddl di riforma sono stati presentati dal governo che adesso lavora a quello sull’attribuzione delle funzioni. I consorzi e le aree metropolitane dovrebbero nascere nella prima parte dell’anno prossimo.

Ma Musumeci vuole rimettere tutto in gioco presentando un DDL per lo stop all’istituzione dei liberi Consorzi dei comuni e dunque anche alla proroga dei commissari delle Province e il ritorno al voto, con il rinnovo degli organi elettivi da fissare tra il 15 aprile e il 30 giugno.

Province, in vista la proroga dei commissari?

Gli uffici di Palazzo dei Normanni rispediscono al governo il ddl: mancano le relazioni tecniche sugli effetti finanziari del cambiamento

di GIACINTO PIPITONE

PALERMO. Cancellate le Province, il governo Crocetta non riesce a portare all’Ars la legge che avvia la fase due della riforma con l’istituzione dei Consorzi di Comuni e delle città metropolitane. Si va dunque verso una proroga degli attuali commissari mentre giunta e Parlamento si scontrano sulle procedure.

Nei giorni scorsi gli uffici dell’Ars hanno rispedito alla giunta il disegno di legge che disciplina la creazione dei Consorzi di Comuni, approvato a Palazzo d’Orleans in estate. Il problema – spiegano da Palazzo dei Normanni – è che non ci sono le relazioni tecniche che spiegano gli effetti finanziari del passaggio dalle Province ai nuovi soggetti: chi eredita mutui e altri debiti? A chi vanno i finanziamenti ordinari e come ripartirli? Che fine fanno le società partecipate?

Per risolvere questi dubbi oggi l’assessore regionale agli Enti Locali, Patrizia Valenti, incontrerà il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Un vertice che arriva a poco più di un mese dalla scadenza del termine per approvare la legge: la norma che ha chiuso le Province ha indicato anche che entro il 31 dicembre la Regione deve dare disposizione per creare i nuovi enti. La Valenti anticipa l’intenzione di varare un testo «leggero» che rinvii a un provvedimento amministrativo o a una successiva legge (sarebbe la terza) la definizione degli aspetti finanziari: «Molti dei dettagli tecnici che l’Ars ci chiede non sono definibili a priori. Se non sappiamo come i Comuni si organizzeranno per consorziarsi, non possiamo neanche regolare gli aspetti finanziari collegati». L’assessore fa un esempio: «Nel Ragusano si era sempre pensato che tutti i Comuni si consorziassero ereditando in blocco le funzioni della soppressa Provincia. Ma ora comincia a circolare l’ipotesi che nasca il Consorzio guidato da Gela a cui molti Comuni del Ragusano potrebbero avvicinarsi. Gli effetti finanziari sarebbero ovviamente diversi nei due casi».
Se oggi la Valenti otterrà da Ardizzone il via libera per portare all’esame dell’Ars la legge senza questi dettagli, sarà automatico che il governo dovrà poi tornare in aula nel 2014 con un altro provvedimento per definire gli aspetti che oggi restano in sospeso. E ciò – rilevano dagli uffici di Ardizzone – renderà inevitabile una proroga degli attuali commissari delle Province. Anche perchè, dando per scontato che la legge venga approvata entro il 31 dicembre, ci vorrà comunque del tempo perchè nascano i Consorzi e vengano definitivamente chiuse le Province: si va dunque verso una fase di transizione.
Attualmente il testo scritto dalla giunta prevede che per dar vita a un Consorzio di Comuni debbano legarsi fra loro amministrazioni che hanno un bacino di almeno 150 mila abitanti. Ma l’Ars può modificare con un voto questo paletto. Mentre per quanto riguarda le Città metropolitane – che dovrebbero mettere insieme dal punto di vista organizzativo i Comuni vicini a Palermo, Catania e Messina – il disegno di legge non è stato ancora inviato in commissione all’Ars perchè il governo ha annunciato alcune modifiche. In particolare l’adesione alla Città metropolitana non sarà obbligatoria ma facoltativa.
Anche in questo caso comunque i tempi per arrivare a un’approvazione entro il 31 dicembre sono strettissimi. Soprattutto perchè le due leggi andrebbero varate dall’Ars contemporaneamente alla Finanziaria e al bilancio. Un’operazione al buio che mette a rischio il piano della giunta: per questo motivo oggi la Valenti e Ardizzone cercheranno di stilare un calendario che metta al riparo da incidenti di percorso.

Fonte: http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/303101/

Sicilia. Abolizione delle province e istituzione dei liberi consorzi di comuni. Tutto in alto mare

Mentre il percorso intrapreso dal legislatore statale sul riordino dell’ente intermedio è stato stoppato dalla Corte Costituzionale e ripreso da due successivi disegni di legge approvati dal Consiglio dei Ministri, nella Regione Siciliana si corre contro il tempo per mantenere l’impegno di istituire i Liberi consorzi di comuni e le Città metropolitane in luogo della attuali Province regionali entro il 31 dicembre 2013.

Il comma 1 dell’articolo unico della citata legge regionale così recita: “Entro il 31 dicembre 2013 la Regione, con propria legge, in attuazione dell’art. 15 dello Statuto speciale della Regione Siciliana, disciplina l’istituzione dei liberi Consorzi comunali per l’esercizio delle funzioni di governo di area vasta, in sostituzione delle Province regionali. Gli organi di governo dei liberi Consorzi comunali sono eletti con sistema indiretto di secondo grado. Con la predetta legge sono disciplinate le modalità di elezione, la composizione e le funzioni degli organi suddetti”.

Province: illegittimo il riordino con decreto-legge

Con la sentenza n. 220/2013 la Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme che, adottate con decreto-legge tra il 2011 e il 2012, avevano disposto il complessivo riordino delle province, nonché l’istituzione delle città metropolitane (art. 23, commi 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20 e 20-bis, d.l. 201/2011, c.d. Salva Italia, e degli artt. 17 e 18, d.l. 95/2012, c.d. Spending Review).

Abolizione delle Province. Cosa succederà se l’Ars non approverà il DDL entro fine anno?

Il Governatore Crocetta si dice sicuro che l’Assemblea Regionale Siciliana riuscirà, entro la data del 31 dicembre 2013, ad istituire le tre Città metropolitane e a sostituire le attuali Province regionali con i Liberi consorzi di comuni. Ma se ciò non accadesse, paradossalmente, “si rischia”, a primavera, di andare a votare nuovamente per l’elezione dei Consigli Provinciali.

Abolizione delle province. La Valenti cambia idea. Alla Regione il grosso delle competenze con il relativo personale

La norma approvata dalla giunta prevede che alla Regione rimanga la gestione dei beni culturali: quindi i musei e i beni delle Province verrebbero trasferiti all’assessorato regionale competente, compresi i dipendenti. Alla Regione passa anche la manutenzione della rete stradale provinciale e il trasporto locale interurbano, la realizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti e di depurazione delle acque, la protezione del patrimonio naturale, la tutela dell’ambiente, l’attività di prevenzione e di controllo dell’inquinamento «anche attraverso la vigilanza sulle attività industriali». E ancora, la formazione e le strade (comprese le ex trazzere).

Ai comuni andrebbe la manutenzione scuole con il relativo personale.

Poco più di due settimane fa, invece, rispetto all’allarme lanciato dal Cobas, la Valenti aveva detto: «nessuno ha mai neppure ipotizzato il passaggio di questo personale alla Regione. Non c’ è ancora una soluzione ma escludo che si vada in questa direzione».

Leggi la parte evidenziata in giallo (per ingrandire cliccaci sopra).

Abolizione province

Dipendenti province alla Regione? Cobas e Sadirs respingono l’ipotesi

Abolizione province_ in arrivo 260 società e 6.500 dipendenti.L’abolizione delle nove Province siciliane, entro dicembre 2013, si trascinerà dietro, inevitabilmente, la problematica relativa a 6.500 unità di personale e, incredibilmente, a ben 260 società partecipate con al seguito relativo personale e consigli di amministrazione.

BlogSicilia – Dipendenti province alla Regione? Cobas: “Sarebbe pietra tombale”

C’è, però, chi ha altri progetti.

BlogSicilia – Province, proposta Fp Cisl: “Regione ne assorba competenze e personale”

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