Sicilia e-servizi. Si va verso il licenziamento di 76 lavoratori. Ma si valuta anche l’ipotesi di una proroga

La Sicilia e-Servizi Venture invia una lettera ai sindacati: tra un mese scade la convenzione con la Regione e il nuovo governo, che ha deciso di liquidare la Partecipata, affidandola a Ingroia, non ha accettato le proposte di rinnovo. Così, i dipendenti vanno a casa. E non riceveranno nemmeno la cassa integrazione.

Ma, all’ultimo momento, spunta l’ipotesi proroga.

Il governo Crocetta valuta l’ipotesi di una proroga di quattro mesi del contratto con Sicilia e-Servizi, in scadenza a fine dicembre, in modo da potere gestire durante questa fase il riassetto del sistema di informatizzazione, che sarà probabilmente riportato in house

Sicilia e-servizi. Sbloccata la nomina. Da lunedì arriva Ingroia

Da lunedì Antonio Ingroia potrà  legittimamente insediarsi alla guida di Sicilia e Servizi.

L’Avvocatura dello Stato ha dato il proprio parere positivo alla liquidazione della partecipata regionale. L’ex pm quindi potrà insediarsi, nelle stesse ore in cui i soci privati annunciano il licenziamento di 76 dipendenti. “Non potranno essere assorbiti dalla Regione”, puntualizza l’assessore all’Economia Luca Bianchi.

Sicilia E-Servizi chiede al tribunale di Palermo l’emissione di un decreto ingiuntivo contro la Regione

Mozione di Pid-Grande Sud: “Non liquidare Sicilia e-Servizi”.

Intanto Sicilia E-Servizi sarebbe in credito con la Regione siciliana per circa 81 milioni di euro. Soldi per attività svolte dalla società per azioni, partecipata della Regione, e che non sono mai arrivati. Così, la partecipata chiede adesso al tribunale di Palermo che venga emesso un decreto ingiuntivo che obblighi la Regione a pagare quanto dovuto….Sicilia E-Servizi batte cassa Chiesti 81 milioni alla Regione

Sicilia e-Servizi. Aggiungi un posto a tavola.

 I lavoratori si difendono dall’accusa di essere raccomandati figli di politici.

“Le nostre professionalità e la nostra dedizione al lavoro ha permesso nel corso degli ultimi sette anni alla Regione Siciliana di compiere passi da gigante nel processo di informatizzazione. Assumendoci, la Regione risparmierebbe 11 milioni di euro all’anno nella gestione dei sistemi informatici”.

Tra un software a costo zero e uno al costo di 4,5 milioni di euro la regione cosa ha scelto?

La Regione poteva utilizzare un sistema informatico a “costo zero” già in uso all’Asp di Ragusa, e invece ha preferito affidare a Sicilia e-Servizi un progetto da 4,5 milioni di euro per un software nuovo di zecca che, a quattro anni dalla firma del contratto, ancora non è in uso ma solo in fase sperimentale.

Sicilia e-Servizi. Mezzo milione per 5 dirigenti. Ma il nuovo commissario quanto percepirà?

Un fiume di denaro pubblico erogato dalla Regione per pagare undici dipendenti – tra cui cinque dirigenti – di una società, Sicilia e-Servizi, che in sei anni non è stata in grado di realizzare alcun progetto, tanto che i lavori venivano girati al socio privato senza gara.

La soluzione al problema?

La nomina di un commissario.

«Provvederemo al più presto a commissariare Sicilia e-Servizi, Ingroia ha già dato la sua disponibilità», ha detto Crocetta.

Sicilia e-Servizi. Gli ispettori europei ora vogliono vederci chiaro

Sicilia e-Servizi sotto indagine. La società (al 51% di proprietà della Regione)  dal 2007 ha gestito un fiume di denaro per realizzare progetti di informatica. Oltre cento milioni di euro affidati in via diretta da Palazzo d’Orléans in virtù di una convenzione. Soldi che finivano però per essere affidati al socio privato. Un meccanismo sul quale indaga l’Unione europea. Ora la Regione vuole chiudere Sicilia e-Servizi.

Una considerazione.

Dove è stata fino ad oggi la regione?

La spending review è solo per i soliti fessi?

Sicilia e-Servizi rinasce e torna ad assumere. A guidarla c’è Antonio Vitale, avvocato  vicino a Raffaele Lombardo. Mentre Massimo Costa, ideologo del Partito dei siciliani presiede il collegio dei sindaci. Pronto il piano industriale per rilanciare la società: dentro ci sono 54 nomi.

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Altre sei persone esterne alla Regione siciliana starebbero per essere assunte come dirigenti.

Si tratta di personale al momento in servizio come “distaccato” perché proveniente da altri enti. “L’avviso di mobilità è stato pubblicato il 16 agosto e l’amministrazione non ha tenuto in alcuna considerazione le professionalità presenti all’interno”.

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Due nuovi esperti esterni arrivano alla Regione.

La Regione partecipa a un progetto di partneriato finanziato dall’Europa. Circa 30 mila euro sono destinati a consulenti. L’assessorato non trova quelle figure al proprio interno, così deve rivolgersi agli esperti.