Sportelli multifunzionali. Il prossimo 30 settembre a Palermo e Catania si terrà la selezione

Si dovrebbe tenere il prossimo 30 settembre a Palermo e Catania la maxi selezione per i 1.800 ex lavoratori degli sportelli  multifunzionali che dovrebbero supportare i centri per l’impiego nel progetto Garanzia giovani, per favorire l’occupazione giovanile.

La commissione Lavoro dell’Ars approva (col voto contrario dei grillini) una risoluzione che dovrebbe risolvere i problemi di 1800 lavoratori. Ma nel testo ne spuntano 88 in più, assunti nonostante le norme lo vietassero.

Ex «sportellisti», il futuro è a rischio. Regione propone soluzione articolata per i 1.800 lavoratori

Per leggere l’articolo cliccaci sopra

I sindacati Flc-Cgil, Cisl-Scuola, UilScuola e Snals-Confsal hanno puntato tutto sulla salvaguardia dei livelli occupazionali evitando di sollevare pregiudiziali sull’ente intermedio, ma chiedendo all’assessore tempi certi e atti vincolanti entro qualche giorno per rasserenare i lavoratori e passare alla fase operativa.

«Questi lavoratori – ha aggiunto Giuseppe Raimondi, della segreteria della Uil-Sicilia – che da anni svolgono servizi essenziali per i Centri per l’ impiego, hanno il diritto di essere garantiti. Chiediamo, infine, che sia subito fissata la data per la selezione del personale che lavorerà al programma Garanzia Giovani».

I 1.700 sportellisti verranno assunti nelle partecipate?

di GIACINTO PIPITONE

PALERMO. Assumere nella partecipate regionali i 1.700 dipendenti degli sportelli  multifunzionali che in questa fase rischiano di non veder rinnovato il loro contratto: eccola la proposta di mediazione che la commissione Lavoro dell’Ars avanzerà oggi nel corso della riunione convocata per il caso del flop del Piano Giovani.
Uno dei temi caldi del dibattito che sta per iniziare riguarda proprio le attività collegate all’esame delle domande del Piano Giovani. E un fronte trasversale di deputati, guidati dal presidente della commissione Marcello Greco (Pdr), vorrebbe recuperare in questa attività i cosiddetti sportellisti, che costano 35 milioni all’anno. La proposta, indirizzata agli assessori al Lavoro e alla Fomazione, prevede che questo personale venga assorbito dalle partecipate regionali: in particolare da Italia Lavoro e Sviluppo Italia  Sicilia. Il finanziamento dell’operazione verrebbe tratto dal Piano Giovani.
Ma l’assessore Nelli Scilabra non sembra convinta dell’opportunità. La  proposta verrà messa ai voti al termine della seduta. Perplessità pure dall’Articolo 4 di Luca Sammartino.

Sportelli Multifunzionali, assistenza tecnica, incarichi a società esterne, etc. Gli affidamenti esterni hanno svuotato di competenze gli uffici regionali

Per leggere l’articolo cliccaci sopra

Un meccanismo, quello degli affidamenti esterni, che va avanti da anni e che ha svuotato di competenze gli uffici regionali con annessi dipendenti a libro paga. Una moda, nei dipartimenti Lavoro e Formazione, iniziata con il primo governo Cuffaro e proseguita fino al flop del Piano giovani, imputato in parte dallo stesso governatore Rosario Crocetta ad alcune scelte di spa esterne. Dietro questa moda si annida uno spreco miliardario.

Piano giovani e sportelli multifunzionali. Leggi la posizione della Cisl (evidenziata in giallo in fondo all’articolo)

Articolo tratto linkSicilia http://www.linksicilia.it/2014/08/bernava-cisl-la-sicilia-cola-a-picco-nel-disinteresse-di-crocetta-dellars-e-della-burocrazia-il-ciapi-un-imbroglio/

Bernava (Cisl): “La Sicilia cola a picco nel disinteresse di Crocetta, dell’Ars e della burocrazia. Il Ciapi? Un imbroglio”

IL LEADER SINDACALE TRACCIA IL POSSIBILE PERCORSO PER RISALIRE LA CHINA ED EVITARE IL DEFAULT DELL’ISOLA, SENZA LESINARE CRITICHE AL GOVERNATORE ALL’INTERNO DI UNA ANALISI DI POLITICA ECONOMICA PUNTUALE ED EFFICACE. IL FALLIMENTO ANNUNCIATO DELLA YOUTH GUARANTEE

Crolla a picco il clima di fiducia dei siciliani verso il loro governatore. Gli scarsi risultati ottenuti sul versante economico e sociale, la mancata incisività sulla spesa pubblica, il ritardo nell’utilizzo dei fondi comunitari, ed altro ancora hanno generato un effetto boomerang.

Il risultato è che il mondo produttivo e sindacale si allontana sempre piùmaurizio bernava dall’attuale Governo siciliano. Questo è il dato di fondo sul quale occorre interrogarsi. Questo perché i siciliani hanno abbandonato il sogno di una ‘Rivoluzione’ targata Rosario Crocetta, traditi da parole che non si sono trasformate in azioni positive, ma, al contrario, in penalizzazioni per gli stessi cittadini siciliani.

Da un po’ di tempo il mondo sindacale ha preso le distanze dal governatore dell’Isola che, oltre a manifestarsi negativamente, ascolta pure poco le proposte provenienti dal mondo produttivo e sindacale, nonostante si ritrovi bocciato dai siciliani. Il presidente, al rientro dalla pausa estiva, potrebbe ritrovarsi alla deriva, ingabbiato da partner politici che pensano solamente a ‘galleggiare’ il più possibile.

A tornare a parlare della Sicilia, del futuro dell’Isola e del presidente Crocetta è Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl in Sicilia, che nei giorni scorsi non ha risparmiato critiche precise e pungenti verso il governatore, attaccandolo sui temi caldi prima, durante e dopo l’approvazione della terza manovra finanziaria in poco meno di sette mesi (in realtà, quella approvata la scorsa settimana dall’Ars è una legge di assestamento di Bilancio trasformata impropriamente in una legge omnibus).

Dalle pagine del nostro giornale, il segretario generale della Cisl riprende alcune delle grandi questioni non risolte dal Governo regionale, delineando, in maniera chiara e dettagliata, un possibile percorso governativo per salvare la Sicilia.

“Viviamo in una situazione surreale – dichiara Bernava – ed è inconcepibile non guardare al quadro economico che ci consegna la più grave recessione della storia e che ha spinto la disoccupazione giovanile, dai 15 ai 24 anni, al sessanta per cento”.

palazzo d'orleans“Il Governo regionale e la sua maggioranza hanno perso un anno e mezzo a girare a vuoto con una ‘macchina’ con la frizione bruciata per fare solo cassa e pensare a restare a galla – focalizza il segretario generale della Cisl siciliana – lasciando tutto in aria e non toccando nulla. La Sicilia è in mano al nulla ed il cambiamento tanto atteso con Crocetta è fallito prima ancora di iniziare”.

“Occorre mettere mano al risparmio strutturale della spesa pubblica – rilancia il leader della Cisl siciliana – stipulando un accordo con i sindacati per stilare un piano di riordino e riequilibro dei settori quali: sanità, appalti pubblici, partecipate degli enti locali, rifiuti, trasporto pubblico locale, Servizi del Lavoro, Formazione professionale, forestali, fondi comunitari, servizio socio-sanitario”.

“Il sindacato è pronto a ridiscutere sugli esuberi – dice Bernava – intervenendo con un patto sociale supportato da misure di accompagnamento alla fuoriuscita. Sono tanti i settori strategici dove è mancata la presenza del Governo regionale ed il presidente Crocetta, rispetto a questi problemi, ha inciso davvero poco, per non dire nulla”.

“La parola d’ordine per il 2014 deve essere ed è ‘ristrutturazione su tutto’ – sottolinea Bernava -. Siamo pronti su questo a scommettere e fare la nostra parte. Siamo disponibili ad un accordo per la ristrutturazione delle filiere, a rendere produttivi i servizi ed i lavoratori, a ridurre le esternalizzazioni in presenza di lavoratori che hanno la stessa qualifica, ad aumentare la produttività, anche in settori complessi come quello forestale, o della Formazione professionale”.

“Il comparto dell’obbligo formativo – propone l’esponente sindacale – va ristrutturato collegandolo in maniera forte con le istituzioni scolastiche presenti sul territorio. Per una Formazione professionale di qualità è indispensabile puntare su strumenti come apprendistato, tirocini, tutoraggio ed anche per questo settore gli esuberi si discutono con misure di accompagnamento e non con annunci e sterili comunicati stampa”.

“Abbiamo chiesto uno sforzo comune per un accordo con Governo regionale, Ars, Associazione nazionale comuni italiani (Anci) della Sicilia e partecipate – sottolinea Bernava -. Un’intesa che possa incidere intervenendo nella gestione degli uffici per ottenere un cospicuo risparmio nel funzionamento (spesa pubblica allargata). Il che significa spostare risorse dalla spesa improduttiva alla creazione di lavoro e occupazione produttiva, riducendo i costi di servizio nelle partecipate sociali, nel trasporto locale, nella catena dei rifiuti, gestendo meglio i servizi a carico dei contribuenti e delle aziende”.

“Serve un patto di governo per contrastare la più grande crisi della storia in Sicilia. Invece la classe politica e tanta imprenditoria non guardano ai problemi e ai drammi economici. Tirano dritto puntando a un patto di gestione scellerato tra rais della vecchia politica, notabili e burocrati che, povertàincuranti del dramma economico e sociale, puntano solo a tenere a galla se stessi. La vergognosa premura di fare la finanziaria come un compitino da svolgere ne è l’emblematico esempio”.

Insomma, di fronte ad un’autentica emergenza economica e sociale la ricetta della Cisl passa dalla celerità degli interventi che dovrebbero concentrarsi da subito nel ristrutturazione profonda della spesa pubblica, attraverso un patto fra tutti gli attori istituzionali e non. Solo così, secondo il sindacato, si potrà risalire la china, garantendo risparmi strutturali che libererebbero risorse ingessate ad oggi nella spesa corrente.

“Maggiori risorse, liberate dall’eliminazione di sprechi – ritorna sugli spunti di politica economica il numero uno della Cisl dell’Isola – attuerebbero una politica anticiclica per attrarre investimenti e sostenere consumi, creando posti di lavoro produttivo”.

“Cosa aspetta il Governo Crocetta a imbastire un piano – si chiede Bernava – per favorire e orientare le imprese produttive, attrezzare le aree di insediamento industriale, implementare il cablaggio, puntare su operazioni di marketing, partendo dalle eccellenze agroindustriali, dal turismo, dai beni culturali e dall’ambiente”.

“Non ci sono altre vie e non ci sono altre risorse” insiste Bernava. E aggiunge: “Youth Guarantee è fallita, il lavoro non si crea per legge. Il piano della Garanzia giovani doveva servire a favorire l’accesso in tutti i modi dei giovani al lavoro collegato alle aziende produttive e a salvaguardare il posto di lavoro a circa 1800 professionisti provenienti dagli ex Sportelli multifunzionali. Non a caso avevamo chiesto le dimissioni del dirigente generale al Lavoro, Anna Rosa Corsello”.

“Su questo versante l’esecutivo regionale anziché accompagnare con strategia di sviluppo il mercato del Lavoro, non fa neanche le azioni ciapi 2minime – tuona il segretario generale cislino -. È un delitto che non si faccia l’ordinario come la strutturazione dei Servizi per il lavoro, come previsto per legge. Sulla base di questo presupposto fallirà qualunque riforma della formazione professionale”.

“I Servizi per l’impiego dovrebbero essere gestiti per bando – conclude Bernava – superando gli schemi rigidi, in un sistema misto con la compresenza della parte pubblica e dei soggetti privati accreditati con regole rigorosi e delle agenzie per il lavoro. La grande risorsa sono gli sportellisti che vanno valorizzati, il Ciapi è un grande imbroglio”.

Nei CPI i dipendenti regionali devono fare spazio agli operatori privati. Leggi la posizione della UIL

CPI
Articolo tratto da la Repubblica del 13 agosto 2014

Pubblico e privato assieme per migliorare i servizi per il lavoro.

Secondo l’assessore al lavoro Giuseppe Bruno, i centri per l’impiego da soli non ce la fanno e così la Regione Siciliana, col sistema dell’accreditamento, «apre le porte» a nuovi soggetti con l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro; prevenire e contrastare la disoccupazione di lungo corso con azioni di orientamento e accompagnamento al lavoro; programmare misure personalizzate a favore di categorie «deboli»; offrire consulenza alle imprese; sostenere la mobilità professionale o territoriale dei lavoratori; promuovere l’autoimpiego.

«I risultati dei Centri per l’impiego sono insufficienti in relazione alle esigenze del mercato del lavoro – dice l’assessore Bruno -. Per questa ragione, abbiamo pensato di creare un sistema misto pubblico-privato in grado di reperire un maggior numero di occasioni di lavoro e in generale di occuparsi con più capillarità delle cosiddette politiche attive del lavoro».

I soggetti accreditati verranno selezionati attraverso un bando pubblico.

Gli enti autorizzati svolgeranno, in sostanza, gli stessi servizi dei Centri per l’impiego: si occuperanno, per esempio, di far incontrare domanda e offerta, dell’ orientamento e dell’accompagnamento al lavoro. «Alcuni servizi resteranno di competenza dei Centri, per esempio la documentazione per la disponibilità al lavoro», spiega Bruno.

Il segretario regionale della Uil, Claudio Barone promuove, ma con riserva: «È sicuramente un fatto positivo che anche altri soggetti, privati e pubblici, siano coinvolti nell’erogazione di questo tipo di servizi.

«È chiaro – spiega Barone – che osserveremo attentamente: non potremo accettare che chi fino a oggi è stato impegnato negli sportelli multifunzionali, per offrire questi servizi, non può perdere il lavoro. Devono esserci delle garanzie sui livelli occupazionali».

«Abbiamo previsto – risponde Bruno – una clausola che obbliga gli enti che avevano gli sportelli a mantenere questi lavoratori per accreditarsi».

Commento

Mi pare che la posizione della UIL sia abbastanza chiara..

Resta da capire la posizione degli altri sindacati confederali su questo argomento.

Articoli correlati

Breve excursus storico degli Sportelli Multifunzionali

Centro per l'impiegoCon il D.Lgs 469/97 si avvia, in tutta Italia, la riforma del Collocamento tradizionale, norme che non trovano automatica applicazione nell’ambito della Regione Siciliana in virtù del suo Statuto Speciale. Per quanto concerne l’esercizio di funzioni relative ai settori di collocamento e delle politiche del lavoro, la Regione ha provveduto con proprie norme di legge.

Con la legge regionale 24/2000 art .12, nelle more della riforma dei Servizi per l’Impiego, vengono assegnate in convenzione a soggetti privati, gli Enti di Formazione di cui alla legge regionale 24/76, competenze proprie delle ex Scica, specificatamente le competenze relative all’ attivazione di misure di politica attiva del lavoro (tutto ciò che favorisce il miglioramento del rapporto tra domanda e offerta di lavoro: servizi integrati d’informazione, orientamento lavorativo professionale, accompagnamento al lavoro, consulenza specialistica sulle opportunità d’inserimento, etc…).

Quindi, il Governo regionale, anziché formare, qualificare e valorizzare le professionalità interne all’Amministrazione regionale, ha preferito assegnare dette nuove competenze agli Enti di formazione accedendo ai fondi europei (FSE 2000-2006).

Successivamente, con il D.Lgs 297/2002, recepito dalla Regione Siciliana, la riforma del collocamento, cessata la fase transitoria, si completa e si realizza con l’attribuzione ai servizi competenti – i Centri per l’Impiego – della titolarità delle competenze relative alle politiche attive del lavoro.

In Sicilia, però, si statuisce con la legge regionale 15 novembre 2004 n. 15, articolo 39, che i Centri per l’impiego, sì, che sono titolari delle competenze relative alle politiche attive del lavoro, ma si avvarranno, per l’esercizio delle proprie funzioni, degli Enti ed Organismi indicati all’art.12 della legge 26 novembre 2000 n. 24, quindi degli Sportelli Multifunzionali.

A conclusione del periodo 2000-2006, i progetti attuativi degli Sportelli Multifunzionali vengono più volte prorogati con provvedimenti legislativi e con stanziamenti di bilancio, sino all’attuazione dell’Avviso Pubblico n.1 del 09 febbraio 2010 “Avviso per la chiamata di progetti per l’attuazione di un sistema regionale integrato di misure politiche attive del lavoro.. “, finanziato attraverso le risorse del PO FSE 2007-2013 della Regione Siciliana. Con questo progetto si vogliono sostenere e potenziare iniziative di “misure di politica attiva” quali interventi di accoglienza, orientamento, formazione orientativa, accompagnamento e percorsi di aggiornamento.

In questo periodo, conclusosi il 30 settembre 2013, hanno lavorato gomito a gomito i dipendenti dei CPI e degli Sportelli Multifunzionali, e non sono mancate circostanze di conflitto ed invasioni di campo nelle attribuzioni di competenze.

Il resto, sugli Sportelli Multifunzionali, è storia recente, con il progetto “Spartacus” prima, gestito dal Ciapi di Priolo sino al 23 Aprile 2014, con tante incongruenze di finanziamento ed operative con il risultato che questo progetto non ha raggiunto nessuna finalità e oggi con il bando di partecipazione al progetto “Garanzia giovani”, con il quale vorrebbero estendere agli operatori degli Sportelli Multifunzionali, accreditando il Ciapi, lo svolgimento delle attività previste nel progetto come soggetto privato in concorrenza con i Centri per l’Impiego soggetto pubblico.