Sblocco contratti statali, si parte dalle assenze per malattia e permessi

I soldi ancora non ci sono, o, più correttamente, ce n’è solo una piccola parte, e si inizia la trattativa “toccando” istituti delicati come malattia e permessi..

ROMA. – Inizia la partita per portare 85 euro in più nelle buste paga di 3 milioni di dipendenti pubblici. Oggi (ieri) sindacati e Aran, l’Agenzia che tratta per il Governo, torneranno a sedersi, dopo otto anni, intorno allo stesso tavolo. Aspettando che la legge di bilancio stanzi l’ultima tranche di finanziamenti, altri 1,2-1,3 miliardi, si riparte dalle regole. E tra i primi punti in agenda ci sono le assenze per malattia.

Dopo la direttiva ‘madre’ firmata dalla ministra della P.A, Marianna Madia, la palla è passata ora al presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini: “ci proponiamo di fissare – spiega – un calendario e la cornice su cui impostare il discorso”. Si potrebbe cominciare dalla possibilità di spacchettare la malattia in ore per le visite specialistiche. C’è l’intenzione di rivedere tutta la materia dei permessi, rendendoli più flessibili così da venire incontro alle esigenze della P.A e del personale.

Più elasticità ma anche fermezza contro gli abusi. Si pensa ad esempio alla programmazione delle assenze dovute alla legge 104. Il contratto dovrà poi contenere un sistema di incentivi e penalizzazioni per evitare alti tassi di assenza. La chiave starebbe nel responsabilizzare l’intera ‘squadra’. Occorre “spostare l’attenzione dal comportamento del singolo alla performance del gruppo”, sottolinea Gasparrini. Tra le questioni preliminari c’è poi il modello di relazioni sindacali. Si punta a un sistema meno burocratico e più orientato a verificare nella sostanza le scelte dell’amministrazione, in linea con l’Ue.

Le confederazioni per il momento si dicono “soddisfatte”. Così fa la Cgil con Franco Martini: martedì “incardiniamo il lavoro, vogliamo mettere a punto una roadmap e vogliamo che luglio sia un mese in cui andare concretamente avanti”. Antonio Foccillo della Uil apprezza che “finalmente si cominci” ma, avverte, “gli 85 euro devono essere sul tabellare e non ‘all inclusive’, con una quota da destinare all’accessorio”.

Per Massimo Battaglia della Confsal Unsa è “importante che dopo la prima riunione si fissi subito la data per il tavolo dedicato alla P.A centrale, da apripista”. La trattativa si dividerà, infatti, su 4 tavoli (centrale, locale, sanità e istruzione). Prima di questa tornata i settori erano invece 11. E calibrare i rinnovi su una diversa mappa del personale significherà armonizzare norme e compensi.

(di Marianna Berti/ANSA)

Sicilia. Musei, rischio ” serrata ” nei giorni festivi

La Sicilia del 27 giugno 2017

Musei siciliani a rischio-serrata nei weekend di luglio e agosto Rischio serrata dei musei e aree archeologiche in Sicilia nei giorni festivi. I maggiori siti dell’Isola rischiano di rimanere chiusi tutte le domeniche di luglio e agosto per lo stato di agitazione degli oltre 1.009 addetti culturali a causa del mancato pagamento da parte della Regione Siciliana dei salari accessori del 2016.

«A fronte della rinuncia da parte dei lavoratori di una tutela di legge al fine di garantire le aperture delle strutture I NUMERI Sono 1099 i lavoratori dei Beni Culturali che si occupano nell’Isola della gestione dei Musei e delle aree archeologiche svolgendo le mansioni di controllo e biglietteria. Finora l’apertura dei musei nei giorni festivi ha fatto incassare alla Regione 23,2 milioni di euro per l’anno 2016 nei giorni festivi, l’Amministrazione regionale continua a non mantenere i propri impegni e non eroga quanto dovuto, in termini di salario accessorio, ai lavoratori dei Beni culturali – ha sottolineato Michele D’Amico Cobas Codir – il Dipartimento regionale della Funzione Pubblica continua a ritardare i pagamenti dell’indennità di turnazione parte variabile 2016 del personale che ammonta complessivamente a 3 milioni di euro».