Insegnanti italiani sempre più poveri. Solo in Grecia sono trattati peggio

Repubblica del 10 luglio 2017

MAESTRE e professori italiani sempre più poveri. Più di quanto non accada all’estero dove, in alcuni paesi europei, le retribuzioni si sono addirittura incrementate. E superano perfino quanto percepiscono i docenti universitari, come accade alla scuola superiore in Germania, Lussemburgo e Finlandia. In Italia, invece, il calo dello stipendio in termini reali è stato superiore a quasi tutti i paesi presi in considerazione dall’Ocse — l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico — che tre giorni fa ha dedicato ai salari di maestre e professori il suo ultimo focus.

Nelle Regioni «speciali» pieno di assunzioni

Il Giornale del 10 luglio 2017

I dipendenti pubblici sono diminuiti di oltre 200mila unità dal 2008 (-6%) ma non in tutti i settori della pubblica amministrazione. Nelle Regioni a Statuto Speciale, ad esempio, sono aumentati di 20mila unità (+26%). È quanto si legge in un’analisi del Centro studi di Unimpresa basata sui dati del Rendiconto generale dello Stato elaborati dalla Corte dei Conti. Una circostanza che fa correre il pensiero alla Regione Sicilia e al suo governatore Rosario Crocetta il cui bilancio è stato di recente bocciato dalla magistratura contabile dell’isola. Infatti, considerando le partecipate e le altre strutture organizzative coordinate da Palermo, si giungerebbe, secondo alcune fonti, a un esercito di oltre 75mila persone.

Ammettetelo: a Renzi, ‘preferite’ persino Berlusconi (e Salvini) di Andrea Scanzi

Il Fatto Quotidiano del 7 luglio 2017

Vi segnalo questo simpatico articolo di Andrea Scanzi giornalista del Fatto Quotidiano.

Cari lettori del Fatto Quotidiano, e in quanto tali persone criminose e sommamente empie, ammettetelo: “preferite” Berlusconi a Renzi. Certo, la frase è in sé un nonsense: essendo la stessa cosa sarebbe come dire “preferite la mela alla mela”, il vino al vino o Michelle Pfeiffer a Michelle Pfeiffer. Per questo andremo oltre, asserendo che – in un parossismo di nequizia – “preferite” financo Salvini a Renzi.

D’accordo, la prospettiva non è allettante. Sarebbe più o meno come scegliere tra un concerto dei Modà a Radicofani, pagando 800 euro per vederlo da una panchina di chiodi, e un film di dodici ore sulla vita di Nardella, magari con la regia di Valerio Scanu e la colonna sonora (unplugged xilofono solo) di Vecchioni. Fortuna che esiste l’astensione: probabilmente, tra Berlusconi e Berlusconi (cioè Renzi) o tra Salvini e Renzi, ve ne stareste a casa.

Come non capirvi. Eppure, se vi costringessero con una pistola o una Picierno alla tempia, è tutto da dimostrare che correreste in soccorso del Pd “per scongiurare il trionfo della destra”….continua a leggere

Siciliani delusi il 55% non vota alle Regionali

La Sicilia del 5 luglio 2017

Al prossimo governatore, per vincere, potrebbero bastare metà degli elettori del Palermitano. È la simulazione che si può trarre dai dati un sondaggio Demopolis : su 4,6 milioni di aventi diritto, oggi alle Regionali andrebbero a votare in 2,5 milioni. L’astensione al 55% fa il paio con la fiducia nei partiti al minimo storico, appena 4%. E se la situazione economica è migliorata solo per il 5% delle famiglie negli ultimi 5 anni, 1’85% boccia le politiche del governo Crocetta su sviluppo e lavoro.