Forti dubbi della procura della Corte dei conti sul bilancio 2016: “E’ irregolare”. Ma le sezioni riunite della Corte dei conti lo approvano

La Procura della Corte dei conti insiste: “Il bilancio della Regione è irregolare”. Questo il giudizio del Procuratore generale d’Appello Pino Zingale che al termine dell’adunanza di oggi nella sede della Sezione di controllo della Corte, ha chiesto nuovamente di giudicare irregolare il rendiconto e di sollevare una questione di legittimità costituzionale sulle norme previste per la copertura del disavanzo.

Dopo 3 ore di Camera di consiglio, il sì delle Sezioni riunite che dichiarano regolare il conto del bilancio ad esclusione del fondo per le partecipate in relazione al bilancio di Ast. Dispongono che la Regione provveda alla ricognizione del patrimonio entro l’esercizio 2017.

In Italia l’età pensionabile più alta dell’Ue dopo Grecia ma cala l’aspettativa di vita

La Sicilia del 19 luglio 2017

Per gli italiani la soglia della pensione di vecchiaia è più lontana che nella maggior parte degli altri Paesi europei, con un’età legale media di accesso, nel settore privato, per gli uomini di 64 anni e 2 mesi, di 63 anni per le donne: 2 anni e 5 mesi più bassa di quella degli uomini italiani (66 anni e 7 mesi) e 2 anni e 7 mesi più bassa delle donne italiane (65 anni e 7 mesi).

Gli italiani, infatti, sottolinea l’indagine, sono al penultimo posto in Europa dopo la Grecia, dove il requisito anagrafico richiesto è pari 67 anni, «anche se – si rileva – questo è suscettibile di numerose deroghe attualmente in vigore che possono abbattere l’età di accesso alla pensione fino a 62 anni». 1 pensionati più giovani d’Europa sono invece in Francia (accesso a 60 anni per i nati prima del 1951, fino a 62 anni per i nati dal 1955 in poi).

Mansioni superiori: Cococo risarciti a Palermo

Giornale di Sicilia del 19 luglio 2017

Per 16 anni hanno svolto le mansioni del personale amministrativo nelle segreterie scolastiche pur avendo un contratto da semplici Cococo. Ora il tribunale di Termini Imerese ha riconosciuto che per quel lavoro avevano diritto almeno a una paga adeguata. E così sette precari hanno ottenuto un risarcimento dei danni da 9 mila euro e una somma di circa 16 mila euro che corrisponde alla differenza fra lo stipendio da amministrativo e quello da Cococo. È una sentenza che rischia di trasformarsi nel sassolino che da vita alla valanga,