Tocca ai nuovi contratti disinnescare i tagli sui redditi da 24-25mila euro

Il Sole 24 Ore del 30 ottobre 2017

Ottantacinque euro lordi contro 80 netti. Messo in termini brutali, suona così il problema che continua ad agitare il pre-partita delle trattative per i nuovi contratti nel pubblico impiego. Il punto è semplice: l’aumento da 85 euro lordi promesso con il rinnovo produrrebbe un taglio o l’azzeramento del bonus Renzi per circa 300mila dipendenti pubblici, perché gli 80 euro dipendono dal reddito. Il governo ha promesso una tutela, ma non sarà la manovra a fissare la clausola: dovranno pensarci i contratti.

Il voto siciliano riapre la sfida nel Pd. Si discute pure su Renzi premier. E Berlusconi evoca le larghe intese

Repubblica del 4 novembre 2017

Le urne, in Sicilia, devono ancora aprirsi ma nel Pd già si discute dei riflessi di una possibile sconfitta. È Andrea Orlando a porre in anticipo la questione della leadership del centrosinistra: «Dopo le elezioni nell’isola – dice il Guardasigilli – serve fare una riflessione seria.

Il Pd è in fibrillazione, alla vigilia di una competizione elettorale che probabilmente vedrà un testa a testa fra i candidati del centrodestra. Nello Musumeci, e di M5S, Giancarlo Cancelleri. E i moderati dem potrebbero convergere su Musumeci. D’altronde, nel caso di vittoria del centrodestra, non è improbabile l’ipotesi di larghe intese. Anche Berlusconi ieri l’ha lasciato intendere: «Votateci in massa – ha chiesto il Cavaliere agli elettori di Fi – altrimenti senza maggioranza saremmo costretti a governare con la sinistra».