L’Ue avvisa l’Italia: “Non toccate le pensioni”
In primavera l’Italia potrebbe dover varare una manovra correttiva sui conti pubblici: nel migliore dei casi si tratta di un aggiustamento da 3,4 miliardi, ma la cifra potrebbe salire a 7 miliardi, anche in base alle scelte che farà l’esecutivo uscente e al risultato delle urne. È la sintesi della lettera e del doppio richiamo che la Commissione Ue ha recapitato ieri al governo fornendogli anche un prezioso assist: i diktat servono a Paolo Gentiloni e Pier Carlo Padoan per bloccare le modifiche sgradite alla manovra in discussione al Senato, a partire dalle pensioni.
NELLA LETTERA si avvisa il governo di non fare “retromarce delle riforme già attuate, come quella delle pensioni”.
Com’è noto, oggi il problema è l’aumento dell’età per l’uscita pensionistica a 67 anni (dagli attuali 66 e 7 mesi) che scatterà dal 2019, tra le più alte d’Europa.