L’Ue avvisa l’Italia: “Non toccate le pensioni”

Il Fatto Quotidiano del 23 novembre 2017

In primavera l’Italia potrebbe dover varare una manovra correttiva sui conti pubblici: nel migliore dei casi si tratta di un aggiustamento da 3,4 miliardi, ma la cifra potrebbe salire a 7 miliardi, anche in base alle scelte che farà l’esecutivo uscente e al risultato delle urne. È la sintesi della lettera e del doppio richiamo che la Commissione Ue ha recapitato ieri al governo fornendogli anche un prezioso assist: i diktat servono a Paolo Gentiloni e Pier Carlo Padoan per bloccare le modifiche sgradite alla manovra in discussione al Senato, a partire dalle pensioni.

NELLA LETTERA si avvisa il governo di non fare “retromarce delle riforme già attuate, come quella delle pensioni”.

Com’è noto, oggi il problema è l’aumento dell’età per l’uscita pensionistica a 67 anni (dagli attuali 66 e 7 mesi) che scatterà dal 2019, tra le più alte d’Europa.

Ars, il taglio bluff. Così i deputati hanno migliorato la liquidazione

Giornale di Sicilia del 23 novembre 2017

È il bluff dei tagli, che dovevano costituire un sacrificio dei politici in tempi di crisi e che si stanno rivelando un vantaggio per i parlamentari regionali. Quando fu approvata la riforma dei costi della politica all’Ars, nel 2014, uno dei tagli doveva essere quello della cosiddetta liquidazione dei deputati. Invece con un complicato gioco di incastri fra vecchie norme e percentuali da ridurre, ecco che alla fine i 90 onorevoli ci hanno perfino guadagnato.

Superburocrati incubo repulisti. Sos di Crocetta “Nello rispetti le competenze”

Repubblica del 23 novembre 2017

Nei corridoi degli assessorati non si parla d’altro: «Chi saranno i superburocrati promossi dal governatore Musumeci, e chi invece sarà bocciato?». Il ruolo di dirigente generale equivale in alcuni casi a un assessorato, per influenza e potere. E sono poltrone ambite. Molti direttori sono stati promossi dal governatore Rosario Crocetta, che teme adesso un repulisti: «Lo spoils system non può essere persecuzione – dice l’ex presidente – quando cinque anni fa mi insediai al governo della Regione in molti mi chiesero quale atteggiamento avrei avuto nei confronti dei dirigenti e funzionari che avevano avuto ruoli nelle giunte precedenti. Risposi a tutti che avrei scelto sulla base del rispetto delle loro competenze e capacità.

A Maria Mattarella le chiavi della macchina burocratica

Giornale di Sicilia del 23 novembre 2017

Maria Mattarella sarà il nuovo segretario generale di Palazzo d’Orleans. È la figlia di Piersanti, nipote del Presidente della Repubblica, la donna scelta da Musumeci per guidare la burocrazia regionale. La Mattarella, fino a oggi a capo dell’ufficio Legislativo e legale della Regione è un dirigente interno e ieri ha incontrato Musumeci. Nel corso del confronto avrebbe accettato la proposta che il neo presidente della Regione le aveva fatto nei giorni scorsi.