Statali, per aumenti e bonus mancano ancora 300 milioni. Si fa sempre più in salita la strada per la firma del rinnovo entro fine anno

Il Messaggero del 10 dicembre 2017

La strada che, almeno nelle intenzioni del governo, dovrebbe portare alla firma del primo rinnovo contrattuale degli statali, quello delle funzioni centrali, entro la fine dell’anno, si fa sempre più in salita. Gli ostacoli più complicati da superare per arrivare entro il 31 dicembre alla firma tra sindacati e Aran, l’Agenzia che rappresenta Palazzo Chigi al tavolo del negoziato, sono sostanzialmente due. Il primo riguarda, ancora, la questione del bonus da 80 euro concesso dall’allora governo Renzi a tutti i dipendenti pubblici e privati che guadagnano meno di 26 mila euro l’anno. L’aumento contrattuale “medio” mensile da 85 euro lordi, come è noto, rischiava di far perdere il bonus a un consistente numero di dipendenti pubblici. Per risolvere il problema, il governo nella manovra, ha alzato l’asticella del reddito che da diritto agli 80 euro da 26 mila euro fino a 26.600 euro.

L’idea che starebbe accarezzando il governo, sarebbe quella di concedere un aumento “a forfait” fino ad una certa soglia di reddito, per esempio 27 mila euro, riducendo leggermente gli aumenti di chi sta sopra questa soglia, fermo restando un aumento medio di 85 euro lordi.

La ripresa c’è ma non per tutti

Avvenire del 7 dicembre 2017

Articolo di Pietro Saccò

La ripresa italiana non solo è una delle più deboli del mondo, ma ha anche il difetto di non essere “inclusiva”, cioè di non riuscire a migliorare la situazione economica della parte più debole della popolazione. I numeri dell’indagine dell’Istat su condizioni di vita, reddito e carico fiscale delle famiglie nell’ambito del progetto europeo Eu-Silc confermano l’immagine di un Paese in cui aumentano le diseguaglianze e la povertà.