L’orario multiperiodale

Continuiamo l’esame delle “novità” introdotte nel contratto Funzioni Locali sottoscritto a livello nazionale illustrando l’orario multiperiodale.

Questa articolazione dell’orario di lavoro potrebbe obbligare i lavoratori a lavorare ben oltre l’orario di lavoro (fino a 48 ore settimanali rispetto alle 36 previste) recuperando successivamente mediante riduzione giornaliera dell’orario di lavoro ordinario oppure attraverso la riduzione del numero delle giornate lavorative.

In poche parole, se l’amministrazione ha la necessità che si debba lavorare maggiormente in un determinato periodo dell’anno (pensate alla rendicontazione dei fondi UE) con questa articolazione dell’orario di lavoro può farlo tranquillamente risparmiando, anzi, eliminando la voce “straordinario”.

Ultimo regalo della Fornero, dal 2019 gli assegni saranno ancora più bassi: fino a 300 euro in meno ogni mese

Il Giornale del 10 giugno 2018

Il governo appena insediato vuole cancellare la legge Fornero. Ma presumibilmente non farà in tempo a disinnescare l’effetto di una delle parti meno conosciute della riforma previdenziale varata dal governo Monti.

È l’adeguamento automatico del coefficiente di trasformazione.

In sostanza, la riforma del 2011 prevede che per rendere sostenibile il sistema debbano variare a scadenze fisse, oltre all’età del ritiro, anche i parametri alla base della formula che serve a calcolare la pensione sulla base dei contributi versati.

La novità di questi giorni è un decreto legge pubblicato nella Gazzetta ufficiale venerdì, ma approvato il 15 maggio scorso, quando il governo Conte non era ancora in carica e Luigi Di Maio non era ministro del Lavoro. La legge ha fissato un nuovo adeguamento che comporterà un taglio medio dell’1,2% per chi andrà in pensione nel 2019.