Perché costruire un sondaggio per dare dei fannulloni ai dipendenti pubblici? (tratto da ilsussidiario.net)

Secondo quanto emerso da un sondaggio Swg, tra gli italiani è aumentata l’aspirazione a un posto di lavoro nel pubblico impiego. Il commento di LUIGI OLIVERI 27 LUGLIO 2018

Facilissimo scomodare “posto fisso” Checco Zalone per commentare i risultati del sondaggio realizzato dalla Swg e commentato da Dario Di Vico sul Corriere della Sera, dal quale risulta un forte incremento dell’aspirazione a svolgere un lavoro nell’ambito del pubblico impiego. Ogni ironia è evidentemente ammessa, anche quella feroce appunto di Zalone, che col suo celebre film “Quo vado” ha, tuttavia messo alla gogna non solo una visione inaccettabile oggi più che mai del lavoro pubblico, ma anche la superficialità dannosa della pessima riforma delle province.

Meno giustificabili sono, però, le correlazioni che il sondaggio ha evidenziato tra l’orientamento politico e le aspirazioni lavorative. In estrema sintesi, il messaggio veicolato è che oltre il 50% di chi ha manifestato interesse per il “posto” nel pubblico impiego avrebbe votato per M5S. Da qui la conclusione tratta dal Di Vico, secondo la quale dal sondaggio si “vede una certa sintonia tra l’avanzata grillina e un ritorno verso lo statalismo protettivo. Si crede meno nel privato e nelle professioni che a questa cultura si rifanno e ci si rifugia nell’impiego garantito”……continua a leggere

Pubblicato nella Gurs il programma assistenziale 2018

È stato pubblicato nel supplemento ordinario alla GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA (p. I) n. 32 del 27 luglio 2018 (n. 32) il Programma assistenziale per l’anno 2018 a favore del personale dell’Amministrazione regionale in servizio o in quiescenza, dei relativi familiari a carico, nonché dei titolari di pensioni indirette o di reversibilità o di assegni vitalizi obbligatori o di assegno integrativo.

Sicilia, si sblocca il contratto dei dipendenti regionali

Rinnovo del contratto e riclassificazione del personale. Si sblocca lo stallo dei dipendenti regionali, in stato di agitazione dallo scorso aprile. Ieri l’assessora alla Funzione pubblica, Bernadette Grasso, ha portato in giunta le indicazioni per il nuovo contratto che sono state approvate dal governo regionale. Indicazioni che prevedono oltre il rinnovo del contratto anche quello del sistema organizzativo, una sorta di “rivoluzione” della pianta organica che possa rendere più digitale ed efficiente la macchina amministrativa regionale.

Cobas-Codir, Sadirs, Siad e Ugl pronti alle trattative no stop. Sbloccate le trattative Famp 2018

Palermo 27 luglio 2018 –

Le Organizzazioni Sindacali detentrici della maggioranza di legge della rappresentatività all’interno del comparto regione, hanno appreso con soddisfazione dell’approvazione, da parte della Giunta di Governo, su richiesta dell’assessore alla Funzione Pubblica Bernadette Grasso, delle direttive riguardanti i rinnovi dei contratti giuridici e economici del comparto e della dirigenza, nonché della ratifica delle nomine dei vertici dell’ARAN Sicilia. Per effetto di quanto sopra, anche al fine di normalizzare i rapporti sindacali e potere effettuare una programmazione delle attività contrattuali che non nuocciano minimamente all’organizzazione del lavoro e alle aspettative dei lavoratori, COBAS-CODIR, SADIRS, SIAD e UGL hanno deciso di revocare il blocco delle trattative relative al FAMP 2018 comunicato alle SS.LL. con nota 520/UNI del 19 aprile scorso, fermo restando, per effetto di quanto dichiarato nella nota suddetta, che non saranno comunque ratificate autorizzazioni di straordinario eventualmente concesse in deroga alla preventiva approvazione dei tavoli contrattuali.

Approvate dalla Giunta le direttive per il contratto e le nomine ARAN

Palermo 27 luglio 2018 –

Approvate finalmente, nel pomeriggio di ieri, le direttive per il contratto (con le richieste di riclassificazione avanzate da COBAS-CODIR, SADIRS, SIAD e UGL) e le nomine per i vertici dell’Aran Sicilia.così come assicurato dall’assessore alla Funzione Pubblica Bernedette Grasso. Le direttive approvate riguardano il rinnovo dei contratti economici e giuridici del comparto e della dirigenza scaduti da oltre 12 anni. Adesso non ci saranno altri impedimenti, incassato questo importante passaggio politico, adesso inizierà la vera battaglia nel tavolo contrattuale per rivendicare una vera riforma della burocrazia regionale che tenga conto delle aspettative di carriera e delle professionalità del personale regionale.

https://lnx.codir.it/site/it/?p=11803

Contrattazione integrativa, partecipa solo chi ha firmato il CCNL

Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Roma, con Decreto n.70407 del 18 luglio scorso, ha rigettato il ricorso ex art.700 c.p.c. proposto dallo Snals (non firmatario del CCNL 2016/2018), finalizzato al riconoscimento del proprio diritto a partecipare alla contrattazione integrativa a livello nazionale, regionale e nelle istituzioni scolastiche.

II Giudice ha accolto le tesi difensive proposte, tra gli altri, dagli Uffici legali nazionali di Flc/Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, affermando che quanto contenuto nelle norme contrattuali è conforme alle disposizioni di legge con le quali “ il legislatore ha sancito soltanto il diritto dell’Organizzazione sindacale che possiede il requisito della rappresentatività a partecipare alle trattative sindacali con riferimento alla sola contrattazione collettiva nazionale, mentre ha rimesso alle parti sociali che sottoscrivono il suddetto contratto l’individuazione dei soggetti ammessi alla contrattazione integrativa”.

E’ stata rigettata anche la richiesta di rimessione alla Corte Costituzionale della normativa richiamata nel ricorso.

Il Tfr dei dipendenti pubblici va pagato subito: addio alle norme introdotte da Monti? L’ultima parola spetta alla Corte costituzionale

Ripropongo un articolo che ho pubblicato il 18 aprile scorso letto solo da poche persone (ha collezionato solo 4 “MI PIACE”) che torna prepotentemente alla ribalta.

Il TFR è una retribuzione differita: si tratta infatti di una somma accantonata dal datore di lavoro che viene corrisposta al dipendente alla conclusione del rapporto di lavoro.

Secondo il Tribunale del Lavoro di Roma non è manifestamente infondata la questione di costituzionalità in merito al caso dei maxi-ritardi con i quali lo Stato paga la liquidazione agli statali (e se al Tribunale del Lavoro di Roma sembrano assai 24 mesi, figuriamoci dovere attendere anche 6 e più anni).

Premesso che l’art. 22 della legge n.8/18 (in particolare i commi 3 e 4) è attualmente in vigore e resterà in vigore fino alla sua eventuale abrogazione, ritengo che la regione avrà i suoi bei problemi ad abrogare un articolo che equipara i tempi di erogazione della buonuscita agli statali. Il Consiglio dei Ministri, infatti, ha impugnato non nel merito ma per mancanza di copertura finanziaria.