Pensioni. Oggi un insegnante dopo 40 anni di lavoro lascia con 1.550 euro al mese. Nel 2036 il primo assegno scenderà a 1.200

Corriere della Sera del 3 settembre 2018

Di seguito un piccolo stralcio dell’articolo che vi consiglio di leggere interamente.


Poi ci sono i 3 milioni di statali. I pensionati maschi della Pubblica amministrazione (ex Inpdap) incassano un assegno medio di 2.250 euro, contro i 1.250 del settore privato.

I privilegi dei dipendenti pubblici. Una differenza che si spiega con la maggiore stabilità del posto fisso pubblico, ma soprattutto con la prassi di «promuovere» a pochi mesi dalla pensione, proprio perché ciò che contava era l’ultimo stipendio. Lo ha fatto a man bassa l’esercito con il personale militare, mentre la Regione Sicilia mandava in pensione i suoi dipendenti con il 110 per cento dello stipendio.

II nuovo sistema, sulla carta, sembra più giusto. Prendiamo un insegnante di scuola media: dopo 40 anni di lavoro oggi va in pensione con 1.550 euro al mese, perché usufruisce ancora del sistema retributivo. Nel 2036 lo stesso insegnante quanto incasserà? Secondo la proiezione Inps (che tiene conto della rivalutazione dello stipendio negli anni), se ha avuto la fortuna di avere un posto fisso a 27 anni, andrà in pensione con 1.200 euro!