Stagisti. Comunicato stampa Giunta regionale Sicilia

«Quattrocento giovani tirocinanti alla Regione? Magari! Sarebbe il massimo, per distribuirli equamente nei vari dipartimenti, secondo il progetto del nostro governo. Ma purtroppo, per ragioni finanziarie e logistiche, per ora non si può. Cominciamo con alcune decine, ma l’obiettivo finale resta più ambizioso».

Lo dichiara, in una nota, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, tornando a intervenire sull’argomento.

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Laureati in Economia, Giurisprudenza, Ingegneria, Geologia, Architettura. Con un certo punteggio. Meglio se dottorandi. Ecco il profilo dello stagista ideale per la Regione Siciliana. E lo ha delineato direttamente il presidente Nello Musumeci annunciando l’arrivo di “alcune decine” – “quindi fino a 90, perché poi diventano centinaia. L’italiano è importante” – di neolaureati in forza agli uffici dell’amministrazione, per un periodo di tempo di un anno, massimo un anno e mezzo. “Aprire le porte ai nostri giovani laureati, formarli – ha detto il governatore – è un nostro preciso dovere morale”.

L’ARAN Sicilia convoca le OO.SS. per lunedì e martedì 15 e 16 ottobre. Timidi segnali di risveglio delle trattative?

  • L’ARAN Sicilia convoca le Organizzazioni sindacali per lunedì e martedì 15 e 16 ottobre prossimi, dando un’improvvisa quanto necessaria accelerata alle trattative contrattuali e convoca, finalmente, anche per il FAMP 2018 (martedì prossimo ore 9,30 art. 89. art. 3, comma 3 del C.C.R.L. e nel pomeriggio la prosecuzione della trattativa per il contratto).
  • L’Assessore alla Funzione Pubblica “stoppa” i trasferimenti di personale in corso impegnandosi a convocare un tavolo ad hoc per fare, finalmente, chiarezza sull’intera questione della mobilità.
  • Il Presidente della Regione smentisce la vicenda “stagisti”, nonostante il risalto dato dalla stampa, precisando che saranno solo un “decina” e non riconfermabili (vigileremo).
  • Sembra concretizzarsi la volontà di sottoscrivere immediatamente il contratto economico al fine di consentirne l’immediata definizione degli aumenti economici del triennio 2016/2018 e relativi arretrati.
Questi sembrano i primi piccoli segnali che, se concretizzati, rappresenterebbero un timido “risveglio” del Governo per dare una svolta all’intera amministrazione regionale.
Diamo una svolta alla trattativa! Occorre un nuovo impulso per la velocizzazione delle procedure che tengano conto delle peculiarità e specificità dei vari rami dell’Amministrazione e delle esigenze di nuove figure professionali che vanno individuate attraverso un serio processo di riclassificazione con una norma di prima applicazione e riqualificazione di tu+o il personale. Occorrerebbe, inoltre, avviare anche un bilancio delle competenze di TUTTO IL PERSONALE IN SERVIZIO per censire i reali titoli di studio posseduti attualmente da tutti i lavoratori e avere, così, una situazione aggiornata che sicuramente non corrisponde ai dati diffusi in questi giorni che non tengono conto dei titoli acquisiti dai dipendenti post assunzione e dei quali l’Amministrazione, colpevolmente, si è sempre disinteressata.
Sia chiaro che la svolta alla trattativa dovrà tenere conto delle esigenze economiche di tutto il personale, a cominciare da un congruo acconto del Piano di lavoro 2018 (10/12cesimi) e dall’erogazione degli aumenti contrattuali e relativi arretrati attraverso i quali riteniamo indispensabile che il Governo regionale investa sulla leva motivazionale consentendo l’erogazione di ratei quanto più al; possibile tenuto conto di 12 anni di vane attese.
In ultimo non capiamo, e non accettiamo, lo stop delle trattative del contratto della dirigenza.
Ribadiamo, infatti, che le trattative devono camminare di pari passo al fine di evitare ogni possibile disparità di trattamento, sia dall’una che dall’altra parte, che risulterebbe inaccettabile alla totalità dei lavoratori regionali.