Si è svolto ieri un incontro fra Fondo Pensioni ed i vertici di Adepp, l’Associazione degli enti previdenziali privati. All’ordine del giorno l’ipotesi di un accordo convenzionale con il Fondo, per disciplinare gli istituti del pagamento delle pensioni in regime di totalizzazione ai sensi del Decr. lgs. 42/2006, e di cumulo ai sensi della l. 228/2012.
Un’analoga convenzione quadro è stata già firmata dall’associazione delle casse ordinistiche e dall’Inps nel corso del 2018.
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Totalizzazione e cumulo
Il cumulo gratuito è stato introdotto originariamente dalla Legge di Stabilità 2013 e permette ai lavoratori di sommare i contributi eventualmente maturati presso casse previdenziali diverse per raggiungere il diritto alla pensione. Nel 2017, come accennato, il cumulo gratuito è stato esteso anche ai lavoratori autonomi e quindi alle casse professionali.
La peculiarità del calcolo della pensione tramite cumulo contributivo consiste nel fatto che l’importo si calcola tenendo in considerazione le regole previste da ciascun fondo. L’assegno pensionistico, in altre parole, è calcolato pro-rata tenendo conto dei diversi ordinamenti di ogni gestione.
Questo vuol dire che, in caso di diritto al calcolo retributivo o misto retributivo-contributivo della pensione maturato presso una particolare cassa, questo verrà conservato, nelle quote spettanti, nel computo complessivo.
Diverso il sistema di unificazione dei periodi contributivi tramite totalizzazione.
La totalizzazione è un sistema gratuito al pari del cumulo, ma a differenza di questo costringe il lavoratore al calcolo dell’importo pensionistico interamente con il sistema contributivo. Ne deriva, nella grande maggioranza dei casi, una decurtazione dell’assegno rispetto a quello che si otterrebbe grazie al sistema misto retributivo-contributivo.
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