Statali, liquidazione del Tfr in 75 giorni

Sono questi gli effetti del Dpcm firmato dal ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, con cui si dà il via libera a quanto previsto dal decreto legge di introduzione di quota 100. Secondo quanto previsto dal provvedimento i dipendenti pubblici che sono andati o che andranno in pensione nei prossimi mesi senza aver ancora riscosso la propria liquidazione avranno il diritto ad ottenere, senza il vincolo del differimento, l’intero ammontare del proprio trattamento di fine rapporto fino all’ammontare di 45 mila euro.

In sostanza i dipendenti pubblici, dopo aver fatto richiesta all’ente erogatore, potrà rivolgersi ad uno degli istituti bancari dell’Abi con cui il governo ha sottoscritto apposito accordo, il quale, dopo aver verificato la sussistenza dei requisiti per l’anticipazione, entro quindici giorni liquiderà al pensionato quanto dovuto. La procedura di anticipazione del Tfr si configura a tutti gli effetti come un vero e proprio finanziamento.

La misura a favore del pensionamento si aggiunge alla riduzione dell’aliquota Irpef applicabile alle somme percepite a titolo di Tfr fino a 50 mila euro e già prevista per tutti i pensionati dal decreto legge quota 100.

Voglia di posto fisso: via ai concorsi all’Ars, poi gli assessorati

Il primo test sarà lunedì. Ma è soltanto l’antipasto di una stagione che si apre. O, meglio, che si riapre: è tornata in Sicilia l’era della pubblica amministrazione che assume, salutata in grande stile dal concorsone che lunedì vedrà circa tremila candidati sfidarsi alla Fiera del Mediterraneo nella prima delle prove per la selezione di undici assistenti parlamentari all’Ars. A breve verrà il resto: il concorso per otto segr…

Prima riunione della Commissione paritetica per la riclassificazione. L’Aran parte con il piede sbagliato

Palermo, 8 luglio2019

SE QUALCUNO CREDE, DOPO ANNI DI ASPETTATIVE AL RIGUARDO E DI MANCATO RICONOSCIMENTO DELLE PROFESSIONALITÀ DIMOSTRATE SUL CAMPO, DI PRENDERE PER I FONDELLI I DIPENDENTI REGIONALI SAPPIA CHE STA PARTENDO CON IL PIEDE SBAGLIATO! Questo è il senso, in sintesi, degli interventi dei rappresentanti del COBAS/CODIR all’ARAN Sicilia dopo che, i rappresentanti dell’Agenzia negoziale, hanno dichiarato di essere disponibili a portare avanti qualsiasi processo di riclassificazione purché A COSTO ZERO rinnegando, di fatto, tutte le discussioni programmatiche portate avanti durante le trattative contrattuali secondo le quali, per eliminare lo sfruttamento del lavoro nero in tutte le qualifiche sarebbe stato necessario individuare delle risorse ad hoc. Così facendo, invece, il Governo vorrebbe risolvere il problema delle mansioni riconoscendo i ruoli di A, B, C e D senza elargire un solo centesimo, come dire legalizzare decenni di illegittimità!

SIA CHIARO CHE A QUESTO GIOCO SPORCO NOI NON CI STIAMO E SIAMO PRONTI ALLE BARRICATE INSIEME A TUTTI I LAVORATORI REGIONALI!

L’ARAN Sicilia ha dichiarato che invierà la nuova convocazione per il giorno 16 luglio ma è bene che i rappresentanti dell’ARAN cambino passo se vogliono mantenere gli impegni presi e portare avanti, realmente, un vero processo di riclassificazione di tutto il personale che, a cominciare dai funzionari che reggono da anni uffici periferici fino, via via, agli appartenenti alla qualifica A, B e C possa dare risposte vere, serie e concrete nell’interesse di tutti i lavoratori ma anche, dell’utenza siciliana.

L’Aran prima della prossima convocazione farebbe quindi bene a rappresentare al governo regionale il “sentiment” e la rivendicazione del popolo dei regionali rappresentato al tavolo in maniera puntuale dal sindacato Cobas/Codir.

Per scaricare il comunicato clicca sul link https://lnx.codir.it/site/it/?p=12443