INCONTRO DI Giovedì 24 ottobre 2019 CON ASSESSORE BERNADETTE GRASSO E DIRIGENTE GENERALE GIOVANNI BOLOGNA

La situazione di stallo venutasi a creare all’Aran, ha portato le organizzazioni sindacali a dovere spostare le vertenze in atto al tavolo del Governo regionale. Oggi pomeriggio, si è tenuto un incontro con l’Assessore alla Funzione Pubblica e il Dirigente Generale nella duplice veste della Funzione Pubblica e Ragioniere Generale, dove sono state approfondite tutte le argomentazioni che hanno portato unitariamente le Segreterie Regionali delle OO.SS. a proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale.

Nel corso dell’incontro, l’Assessore alla Funzione Pubblica ha chiesto tempo alle OO.SS., per approfondire tutte le criticità e le questioni rappresentate, ivi compresa la necessità di rivedere tutte le indennità.

Rassicurazioni invece sono arrivate rispetto a tutte le questioni che necessitano di una soluzione in via amministrativa, per le quali a breve arriveranno risposte. ( es. erogazione arretrati C.C.R.L. Comparto, erogazione IVC comparto e dirigenza, saldo Famp e indennità di risultato 2018, ecc).

Si precisa che lo stato di agitazione e il relativo blocco delle contrattazioni permangono e in attesa del tempo che ci è stato richiesto, seguiranno puntuali aggiornamenti su tutte le questioni.

Di seguito riportiamo le principali questioni poste oggi unitariamente al tavolo:

– Mancata ripresa nonostante i ripetuti solleciti, dei lavori della Commissione paritetica prevista dal comma 3 dell’Art. 16 “Commissione Paritetica sui Sistemi di Classificazione professionale” del C.C.R.L. 2016-2019 che avrebbe dovuto concludere i suoi lavori entro il mese di settembre 2019, senza i quali anche alla luce dei nuovi ingressi che a breve saranno consentiti da norme nazionali e regionali, non si possono dare risposte alle legittime aspettative dei dipendenti che con professionalità hanno ad oggi garantito il buon funzionamento della macchina amministrativa tutta. Le professionalità acquisite nel tempo vanno riconosciute e valorizzate attraverso la modifica non più procrastinabile dell’attuale sistema di classificazione professionale;
– Blocco della contrattazione collettiva regionale per la ripartizione delle risorse del “Fondo risorse decentrate”(ex FAMP art. 87 C.C.R.L. 2002-2005) – Art. 90 C.C.R.L. 2016-2018, a causa della scandalosa quantificazione delle risorse che vede mancare la somma di circa 10 milioni di euro, nonostante i nuovi meccanismi di alimentazione del fondo introdotti che in maniera stabile avrebbero dovuto incrementare il nuovo, fondo addirittura in aumento rispetto al vecchio F.A.M.P. e che oltre ad impedire di attivare le procedure previste dall’Art. 22 “Progressione economica all’interno della categoria” del C.C.R.L. 2016-2019, per consentire al personale di effettuare all’interno di ciascuna categoria una progressione economica orizzontale, non consentono a tutti i Dipartimenti di potere programmare o forse meglio dire completare, le linee di attività lavorative per l’anno 2019 che ormai volge al termine;
– Blocco della trattativa sul rinnovo del contratto dell’Area della dirigenza nonostante a livello Nazionale i lavori per il rinnovo del C.C.N.L. dell’Area della dirigenza delle Funzioni Locali siano in fase avanzata e a breve si arriverà alla sottoscrizione definitiva de testo;
– Mancata erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale (IVC) relativa al rinnovo del triennio successivo 2019-2021 del comparto , prevista dall’ Art 2, comma 6 “Durata, decorrenza, tempi e procedure di applicazione del contratto”, dello stesso contratto, con la precisazione che a livello nazionale a partire dal mese di aprile 2019 è stato previsto analogo incremento che ha trovato apposita copertura nell’ultima legge di bilancio 2019 (che prevede incrementi sulle singole voci stipendiali dello 0,42% per il periodo 1° aprile- 30 giugno e dello 0,7% dal 1° luglio in poi).
– Mancata liquidazione degli arretrati maturati relativi al C.C.R.L. 2016-2018 del Comparto che hanno compromesso il diritto di migliaia di lavoratori di ottenere in tempi certi i miglioramenti economici previsti.
– Mancata liquidazione delle spettanze del saldo F.A.M.P. 2018 al personale del comparto e dell’indennità di risultato 2018 al personale dell’area della dirigenza;
– Mancata sottoscrizione dei contratti individuali di lavoro dell’area della dirigenza a seguito dell’emanazione in data primo agosto del nuovo regolamento degli assetti organizzativi dei Dipartimenti regionali che sta comportando il mancato pagamento della relativa parte variabile.Oggi si sono tenuti due importanti incontri con il Governo regionale, il primo con l’Assessore al lavoro per le problematiche dei Centri per l’Impiego, il secondo con l’Assessore alla Funzione Pubblica rispetto alle argomentazioni che hanno portato tutte le OO.SS a proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale.

Rinnovo Contratto Statali 2019: aumenti stipendio con tassazione agevolata?

Rinnovo Contratto Statali 2019: aumenti stipendio con tassazione agevolata?

Tratto da lentepubblica.it • 16 Ottobre 2019

Sono ampliati gli stanziamenti per il Rinnovo Contratto Statali, con una interessante novità: sugli aumenti di stipendio si applicherebbe una tassazione agevolata per aumentare i soldi al netto in busta paga.


Passi avanti per il rinnovo di contratto statali 2019: su aumenti di stipendio una tassazione agevolata?

Questo uno degli scenari (allettanti) che potrebbero aprirsi.

Via libera ‘salvo intese’ al decreto fiscale e alla legge di Bilancio. Il disco verde è arrivato dopo una riunione fiume a Palazzo Chigi durata circa sei ore.

Sono ampliati gli stanziamenti del triennio 2019-2021 per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego del comparto Stato.

A regime, ossia entro il 2021, i soldi a disposizione per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici saranno di 3,175 miliardi di euro. Si tratta di 1,4 miliardi in più degli 1,775 miliardi già stanziati dal governo precedente per il contratto del 2019-2021. 224 milioni nel 2020 e 1,2 miliardi nel 2021.

Rinnovo Contratto Statali 2019: aumenti stipendio e tassazione agevolata

Ma di cosa si tratta nello specifico?

Nel dettaglio, l’ipotesi è quella di una tassazione al 10%, da applicarsi solamente sulla parte di aumento.

Quindi, mentre con il precedente rinnovo gli 85,00€ lordi si tramutarono in poco più di 55,00€ netti (in quanto tassati tenendo conto dell’aliquota marginale del lavoratore), questa volta si tratterebbe di importi più elevati: in busta paga, infatti, i dipendenti pubblici si troverebbero (in media) un aumento netto di 72,00€.

L’unico nodo da sciogliere resta quello dei circa 540 milioni di euro per stabilizzare il cosiddetto «elemento perequativo», un bonus extra di una ventina di euro che il precedente contratto aveva garantito alle fasce più basse di reddito tra gli statali, finanziandolo però solo a tempo.