Al via la formazione per i 110 tirocinanti della Regione

19 dicembre 2019

Inizia la fase formativa dei centodieci tirocinanti della Regione Siciliana. L’assessorato dell’Istruzione e della formazione professionale ha approvato i progetti esecutivi presentati dalle Università di Palermo, Catania, Messina ed Enna che, negli scorsi mesi, hanno avviato e concluso la selezione dei candidati. Gli atenei possono, quindi, avviare le attività formative, propedeutiche all’inserimento dei giovani all’interno degli uffici dell’amministrazione regionale.

«Raggiungiamo – spiega il presidente Nello Musumeci – un doppio traguardo: abbiamo avviato, così come promesso, la fase formativa entro la fine di quest’anno e già nei primi mesi del prossimo potremo contare sulle competenze e sul know-how di giovani qualificati. Un apporto di forze fresche che consentirà all’intera struttura regionale di aumentare la propria efficienza al servizio della collettività»…..continua a leggere

Centri per l’impiego, approvato Piano di potenziamento

18 dicembre 2019

Il governo Musumeci ha approvato, su proposta dell’assessore del Lavoro Antonio Scavone, il programma degli interventi per il potenziamento dei Centri per l’impiego. Insieme alle nuove assunzioni – oltre 1.200 nel triennio 2019-2021 per una spesa complessiva di circa 75 milioni di euro – è stato redatto un Piano per il potenziamento strutturale e infrastrutturale dei Centri, destinando altri sessanta milioni di euro.
«L’obiettivo – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci – è quello di dare vita a una rete di servizi per l’impiego che siano efficaci e in grado di integrare le funzioni tradizionali del collocamento. Nuove prestazioni ai cittadini e alle imprese, sia sul versante dell’informazione di base, dell’orientamento e dell’assistenza personalizzata sia per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro»…..continua a leggere

CHIARIMENTI SUL CONCETTO DI “RIQUALIFICAZIONE”

Nell’articolo si parla del Ministero della Giustizia ma è chiaro che il principio è applicabile a tutto il pubblico impiego.

RIQUALIFICAZIONE DEL PERSONALE.

Tale termine non trova nessun riscontro nelle norme che regolano la materia del PUBBLICO IMPIEGO;  negli anni, è stato usato impropriamente, per esprime il concetto di procedure di progressione professionale verticale  che il Ministero della Giustizia si era obbligato ad attivare nei confronti dei dipendenti della Giustizia firmando il contratto collettivo nazionale lavoro 1998/2001(  procedure mai portate a compimento sebbene anche l’art. 10, comma 6, CCNL 2006/2009 , imponeva al Ministero di portare a compimento le suddette procedure).

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Fondi Ue, sindacati all’attacco: “Una vergogna, consulenti strapagati guadagno in tre giorni quanto un regionale e non raggiungono gli obiettivi”

“Mentre ci sono regionali che per poco più di mille euro al mese svolgono mansioni superiori, la Regione paga consulenti fino a 440 euro al giorno senza neanche a spendere i fondi Ue. Finalmente dopo anni di denunce sindacali, è scoppiato il caso dell’assistenza tecnica alla Regione”. Lo denuncia il fronte sindacale formato da Sadirs, Cobas-Codir, Cgil, Cisl, Uil, Dirsi e Ugl
“L’amministrazione – affermano i sindacati – aggiudica una gare per una cifra pari a 21 milioni di euro per 5 anni, e nonostante tutto non è riuscita a spendere i fondi Ue. Avrebbe potuto e dovuto invece puntare sulle professionalità dei dipendenti regionali con una strategia di valorizzazione e riclassificazione e con corsi mirati all’utilizzo di fondi europei”. I sindacati ribadiscono che “fanno rabbrividire i compensi per gli impiegati Deloite assunti per chiamata diretta, da 234 euro a 440 euro al giorno, se confrontati con i miseri stipendi dei dipendenti.
Tutto ciò per i sindacati è uno scandalo che offende i dipendenti regionali, soprattutto coloro i quali svolgono mansioni superiori e guadagnano mille al mese. Sapere che c’è chi guadagna fino a 440 euro al giorno senza neanche raggiungere gli obiettivi mortifica i giovani che vedono mortificate le loro aspettative con le assunzioni per chiamata diretta”.

Centoventi consulenti d’oro ma i fondi europei si perdono

Nel catalogo degli sprechi siciliani, in costante aggiornamento, si annovera la presenza di 120 consulenti “esterni”, in prestito ai vari dipartimenti, assunti con chiamata diretta dalla Deilotte Consulting, una società cui la Regione si è affidata per la certificazione della spesa europea.

Funziona più o meno così: l’Unione Europea, all’interno dei finanziamenti già programmati, consente alla Regione di destinare risorse per l’assunzione di personale qualificato, che dia una mano con la spesa e la certificazione dei fondi comunitari. A questo pensa Deloitte Consulting, che si è aggiudicata un appalto della Consip per l’assistenza tecnica, dal valore di 21 milioni per cinque anni. Alla Regione, nonostante una dotazione organica di quasi 13 mila dipendenti, all’interno di assessorati e dipartimenti non ci sono funzionari che abbiano competenze tecniche relative ai fondi europei. Così la Deloitte ha proceduto all’assunzione di 120 persone, suddivise in due categorie: quelli con esperienza inferiore a quattro anni, percepiscono 234 euro lorde al giorno; quelli con esperienza superiore, ne guadagnano 285. Mentre i capi progetti arrivano fino a 440 euro al giorno.

Alla Regione Siciliana le consulenze esterne della “Deloitte consulting” dal portafoglio d’oro

Alla Regione Siciliana è partito il count down per la fine dell’anno. L’obiettivo è certificare quanto più possibile la spesa dei fondi europei. Protagonista è il programma operativo Fesr Sicilia 2014/20: Fondi europei che arrivano a “mamma Regione“anche  attraverso le remunerazioni dei consulenti della Deloitte Consulting. La prestigiosa rete temporanea di impresa (costituita anche da Cosedin, Izi e Cles) mette in campo le sue figure professionali per dar man forte alla Regione Siciliana attraverso il “servizio di supporto specialistico e assistenza tecnica”.

Si, perché parte delle risorse umane per svolgere il lavoro negli uffici regionale sono consulenti della Deloitte Cosulting. 12.970 dipendenti non bastano: attraverso un appalto di gara della Consip arrivano da tempo in soccorso i consulenti dell’azienda milanese.

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“Nei prossimi tre anni contiamo di poter bandire concorsi per circa 1.500 posti nell’amministrazione regionale, procedendo anche al superamento definitivo del precariato. La macchina Regione ha bisogno di forze nuove e fresche per affrontare la sfida del futuro.

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