Progressioni Verticali Dipendenti Pubblici, con il Milleproroghe cosa cambia?

Tratto da lentepubblica.it

Il nuovo testo accoglie le numerose richieste provenienti dai dipendenti delle pubbliche amministrazioni.


Progressioni Verticali Dipendenti Pubblici, con il Milleproroghe cosa cambia? Ecco cosa introduce nello specifico il Decreto diventato legge alla fine della scorsa settimana.

Ricordiamo che il Decreto dispone la proroga di termini legislativi in scadenza e contiene varie disposizioni di carattere sostanziale, con carattere di urgenza, in numerose materie e, in particolare, in materia finanziaria, di organizzazione di pubbliche amministrazioni e di magistratura.

Ecco cosa cambia sotto questo punto di vista per gli Statali.

Progressioni Verticali Dipendenti Pubblici e Milleproroghe

A prevedere nello specifico la novità è la modifica dell’articolo 22, comma 15 del Dlgs 75/2017.

Ci sarà dunque maggiore spazio per le progressioni verticali. Il decreto legge Milleproroghe estende infatti al triennio 2020-2022 la possibilità di attivare procedure selettive per i passaggi di livello tra le aree riservate al personale di ruolo.

Le selezioni si considerano dunque riservate per il 30% dei posti. Quindi il loro numero non può eccedere il 30%, e non più il 20% come nel testo precedentemente in vigore. Ci si riferisce, ovviamente ai limiti previsti per la categoria nella programmazione del fabbisogno.

Per il resto le disposizioni rimangono inalterate.

Inoltre la normativa estende anche alle Province e alle Città Metropolitane la disciplina sulla sostenibilità finanziaria in materia di assunzioni a tempo indeterminato di personale.

Viene poi corretto il contenuto dell’articolo 33, comma 2, del decreto-legge n. 34 del 2019. Prevedendo, per i Comuni che registrano un rapporto compreso tra i due valori soglia, di non poter incrementare il rapporto tra spesa di personale ed entrate correnti registrato nell’ultimo rendiconto della gestione approvato.

Ricordiamo, infine, che per gli Statali arrivano anche i termini per la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione, che avranno tempo fino a dicembre 2020 per maturare tre anni di servizio anche non continuativi (negli ultimi otto) per l’assunzione a tempo indeterminato.