CODIV19 – Si chiudano gli uffici senza ulteriori indugi

Al Presidente della Regione

Agli Assessori componenti la Giunta di Governo

Al Segretario Generale della Regione

p.c. SS.EE. i Prefetti delle Province siciliane

I Dirigenti Generali dei dipartimenti regionali

I Dirigenti responsabili di Enti e Società che applicano il C.C.R.L.

LORO SEDI

OGGETTO: emergenza epidemiologica Covid 19. Segnalazione mancata Attività di verifica e richiesta di adozione provvedimenti straordinari di tutela della salute dei dipendenti regionali.

Si fa seguito alle precedenti note in merito al tema in oggetto, per richiamare le SS.LL. sull’effettiva attuazione e conseguente efficacia delle misure previste nelle ordinanze contingibili e urgenti del Presidente della Regione negli uffici Regionali in ottemperanza anche di quanto stabilito perentoriamente del Presidente della Presidenza del Consiglio dei Ministri con le Ordinanze dell’8 e9 marzo 2020. Vige, infatti, negli Uffici regionali, tutt’ora, uno stato di massima confusione che, conseguentemente, si trasforma in una sorta di immobilismo causando la mancata presa di provvedimenti concreti e immediati idonei a garantire la salute pubblica, dipendenti regionali in primis. E’ appena il caso di segnalare alle SS.LL. la molteplicità di disposizioni dirigenziali che, forse per tamponare l’incertezza dell’agire, in assenza di indicazioni chiare ed univoche da parte dei vertici dell’Amministrazione, pongono i lavoratori in congedo ordinario, esaurendo eventuali ferie residue dell’anno precedente (desta stupore che ciò sta avvenendo in quei settori maggiormente attivi in questa emergenza), senza che ciò abbia alcuna logica temporale (c’è infatti chi si potrà assentare ad esempio, per tre, 5 o al massimo 10 giorni) e garantisca, in alcun modo, una utilità alla problematica de quo. Le scriventi OO.SS. si fanno portavoce, inoltre, di segnalazioni verificate da parte dei lavoratori di mancata applicazione, nella stragrande maggioranza degli Uffici, delle misure precauzionali disposte dal capo dell’Amministrazione in merito alla sanificazione di locali, alla mancata installazione di dispenser con soluzioni igienizzanti, mancata fornitura di maschere e guanti. In proposito si chiede, pertanto, alle SS.LL. l’attivazione IMMEDIATA di un apposito sistema di monitoraggio e coordinamento di tali attività in tutti gli uffici della Regione, con il consolidamento delle strutture che si occupano di sicurezza e salubrità negli uffici. Si chiede, inoltre, di volere disporre, con l’eccezionalità che il caso richiede, provvedimenti urgenti, sui quali le scriventi OO.SS. sono pronte a confrontarsi nell’immediato, in grado di dare risposta, che prevedano, senza ulteriori indugi, la possibilità di concedere periodi di congedo parentale straordinario – peraltro in discussione in queste ore in ambito nazionale – e la possibilità di periodi di congedo straordinario extra contrattuale, a tutto il personale regionale, degli enti e delle società sottoposti a controllo e vigilanza. che non siano direttamente coinvolti in attività di pubblica utilità (anche quindi il personale di custodia dei beni culturali escluso a priori dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 8 marzo 2020). Si coglie l’occasione, infine, per sollecitare, anche nel caso di servizi di pubblica utilità e laddove ciò non comporti nocumento alcuno ai cittadini, azioni di rafforzamento e implementazione del ricorso allo smart-working dettando termini perentori al fine di limitare, anche in questo caso, l’afflusso dei dipendenti negli uffici siano essi appartenenti al comparto o anche alla dirigenza stessa. Le scriventi OO.SS., consapevoli della necessità di misure eccezionali che consentano il superamento dell’emergenza, danno la piena e totale disponibilità alla realizzazione di misure in un quadro complessivo e unico, che coinvolgano tutti gli attori interessati ma comunicano, sin da adesso, che non potranno sottacere, con tutti i mezzi a loro disposizione, ulteriori ritardi, anche di un solo giorno, che possano mettere a rischio l’incolumità pubblica e vanificare i sacrifici posti in essere da tutti gli Organi dello Stato per contrastare la diffusione del virus Codiv19.

Le Segreterie Regionali

CGIL   CISL/FP   UIL/FPL   COBAS/CODIR   SADIR   UGL

Emergenza coronavirus. Regole per gli spostamenti e Modulo per l’autodichiarazione

1. Posso muovermi in Italia?
Non si può uscire di casa se non per validi motivi. Le limitazioni agli spostamenti sono le stesse in tutte le Regioni italiane e sono in vigore dal 10 marzo e fino al 3 aprile 2020. Ci saranno controlli da parte delle forze di Polizia. É previsto il divieto assoluto di uscire di casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus. In caso di sintomi da infezione respiratoria o febbre superiore a 37,5 gradi è fortemente raccomandato di rimanere a casa, di rivolgersi al proprio medico e di limitare al massimo il contatto con altre persone.

2. Quali sono i validi motivi per uscire di casa?
Si può uscire di casa per andare a lavoro, per ragioni di salute o situazioni di necessità. Per provare queste esigenze dovrà essere compilata un’autodichiarazione che potrà essere resa anche seduta stante sui moduli in dotazione alle forze di Polizia. La veridicità delle dichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi.

3. Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza può rientrarvi?
Sì, fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.

4. Se abito in un comune e lavoro in altro posso fare ”avanti e indietro”?
Sì, se è uno spostamento giustificato per esigenze lavorative.

5. Posso utilizzare i mezzi di trasporto pubblico?
Nessun blocco dei trasporti. Tutti i mezzi di trasporto pubblico, e anche privato, funzionano regolarmente.

6. É possibile uscire per acquistare generi alimentari?
Sì, e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli perché i negozi saranno sempre riforniti. Non c’è nessuna limitazione al transito delle merci: tutte le merci, quindi non solo quelle di prima necessità, possono circolare sul territorio nazionale.

7. Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?
Sì, ma solo in caso di stretta necessità, quindi unicamente per l’acquisto di beni legati ad esigenze primarie non rimandabili.

8. Posso andare a mangiare dai parenti?
No, perché non è uno spostamento necessario e quindi non rientra tra quelli ammessi.

9. Posso andare ad assistere i miei cari anziani non autosufficienti?
Sì. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerli il più possibile dai contatti.

10. É consentito fare attività motoria all’aperto?
Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti.

11. Posso uscire con il mio cane?
Sì, per la gestione quotidiana delle sue esigenze fisiologiche e per i controlli veterinari.

12. Che succede a chi non rispetta le limitazioni?
La violazione delle prescrizioni è punita con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall’articolo 650 del codice penale sull’inosservanza di un provvedimento di un’autorità. Ma pene più severe possono essere comminate a chi adotterà comportamenti che configurino più gravi ipotesi di reato.