La “paura della Corte dei conti” se si lascia il personale a casa. Nessuna paura, invece, di cause di risarcimento per contrazione di virus per attività non necessarie?

tratto da luigioliveri.blogspot.com
La “paura della Corte dei conti” se si lascia il personale a casa. Nessuna paura di cause di risarcimento per contrazione di virus per attività non necessarie?
E’ evidente che la gravità dell’epidemia ancora a molti sfugge. Si notano ancora datori di lavoro pubblici (ma anche privati) intenti a sminuire la portata di una norma (per carità sicuramente non chiarissima) il cui scopo è considerare – ex lege, automaticamente – il lavoro agile come modalità ordinaria di espletamento dell’attività e, comunque alternativa ad ogni altro strumento che costituisca titolo perchè i lavoratori stiano a casa.
Stare a casa, in questo momento, non è un premio ai fannulloni o furbetti. E’ il modo per evitare che il virus, che non ha gambe, utilizzi noi come involucri per proliferare e contagiare.
Il messaggio non è chiaro. Ancora moltissimi sono dirigenti e funzionari pubblici che lesinano il lavoro agile o si preoccupano di porre in ferie d’ufficio i dipendenti.

Breve commento

E’ inconcepibile che tanti Uffici Regionali ancora tentennino sul LAVORO AGILE nonostante il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020 e in presenza di una Ordinanza del Presidente della Regione in cui viene chiaramente stabilito che il lavoro agile diventa la modalità ordinaria nella Pubblica amministrazione fino alla fine dell’emergenza Coronavirus,
Molti dirigenti lesinano il lavoro agile e usano provvedimenti tampone come quello di mettere in ferie d’ufficio i dipendenti, dimostrando di avere più paura della Corte dei Conti che non di cause di risarcimento per contrazione di virus per attività non necessarie.


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Non è più accettabile quello che sta accadendo fino ad oggi. Ad avviso delle OO.SS. l’Amministrazione non sta tutelando i lavoratori, perché sta limitando tutte le misure che possono consentire il lavoro a distanza. E’ inammissibile che in presenza di un decreto del Presidente del Consiglio e di una Ordinanza del Presidente della Regione, dove viene chiaramente stabilito che le Amministrazioni devono assicurare il ricorso al lavoro agile, come modalità di lavoro ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, si perda ancora altro tempo prezioso!

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