Statali, si fa largo l’idea del taglio agli stipendi che aiuti i privati

Tratto dal quotidiano Milano Finanza del 05/05/2020

Si fa largo ed è sempre meno timida la proposta di un taglio agli stipendi del pubblico impiego quantificato tra il 5 ed il 10% da destinare ai lavoratori dei settori privati sotto forma di contributo fattivo di solidarietà. La proposta ha perlomeno il pudore di escludere i lavoratori del servizio sanitario nazionale che hanno pagato in tanti con la vita la crisi del coronavirus e le Forze dell’Ordine, che si adoperano per il mantenimento dell’ordine pubblico cosa che nessun Governo al mondo si sognerebbe di mettere in discussione. Siamo passati dall’inciso nella rassegna stampa di radio Radicale di inizio aprile, ad una proposta netta, precisa e motivata che viene dalle colonne autorevoli di Milano Finanza. In sostanza si ritiene che gli insegnanti e gli impiegati pubblici non abbiamo patito alcun disagio economico con la crisi pandemica che ha investito l’Italia e sono le uniche categorie di lavoratori che mantengono e manterranno un reddito certo anche nei prossimi difficili mesi. Il fondo in questione non sarebbe di poco conto. Il totale del contributo di concreta solidarietà che si pensa di raggranellare si aggira intorno ai dieci miliardi…..continua a leggere

Cobas-Codir: fatta un po’ di chiarezza sulla cassa integrazione. La proposta dei dieci euro non è dei sindacati. Finora istruite 35 mila pratiche

La proposta di progetto da dieci euro a pratica per eliminare l’arretrato Cigd “non è partita dai sindacati”. Sentiti in udienza alla commissione Lavoro Ars, insieme all’assessore Antonio Scavone e al neo dirigente Giovanni Bologna, i rappresentanti dei lavoratori ricostruiscono quanto accaduto nella riunione dello scorso 4 maggio con il dirigente del dipartimento Lavoro, poi dimissionario, Giovanni Vindigni. “Finalmente si è fatta chiarezza: la richiesta non è partita né dalle organizzazioni sindacali né dai lavoratori, come era stato detto in notizie diffuse dalla stampa”, spiega Gaetano Agliozzo, segretario generale della Funzione pubblica Cgil.

Di “chiarezza fatta sulla cassa integrazione” parla anche il sindacato Cobas-Cobadir, rappresentato oggi in commissione dai due segretari Dario Matranga e Marcello Minio. In una nota si precisa che “il sindacado non era presente all’incontro del 4 maggio”, ribadendo che “nessun dipendente ha mai chiesto i dieci euro per lo svolgimento di attività durante l’orario di lavoro, ma i contratti di lavoro devono essere adeguati allo svolgimento del lavoro anche online”. Il sindacato riferisce inoltre come al momento, secondo quanto dichiarato in commissione dal neo dirigente Bologna, sono state già istruite 35 mila pratiche, di cui 21mila già approvate con decreto e inviate all’Inps, che a sua volta ne ha autorizzate 14mila, in linea con quanto fatto dalla media delle altre Regioni. Circa 4 mila pratiche sono state dichiarate non ammissibili e le restanti 13 mila saranno istruite entro la prossima settimana. Secondo quanto riferito da Cobas-Codir Bologna avrebbe comunque ribadito come gli i contratti vigenti “consentono il meccanismo di incentivi per lo svolgimento di attività fuori l’orario di lavoro che vanno remunerate con l’utilizzo delle risorse già disponibili per la remunerazione del salario accessorio, quindi senza alcun ulteriore costo”.