Pubblico impiego, nessuna attenuante per chi fa timbrare il cartellino dai colleghi

La Corte territoriale di Roma aveva confermato la sentenza di primo grado con la quale due dipendenti della Asl erano stati ritenuti responsabili dei reati per essersi procurati un ingiusto profitto, consistito nella retribuzione e nei suoi accessori, ai danni della pubblica amministrazione, avendo il primo, quale coadiutore amministrativo della Asl , ceduto il proprio tesserino magnetico di identificazione personale al collega e ad altri dipendenti così facendo risultare la propria presenza sul luogo di lavoro mentre si trovava altrove, e il secondo avendo, quale assistente amministrativo della stessa Asl, timbrato il tesserino di identificazione personale di altri dipendenti e avere ceduto il proprio tesserino ad altri dipendenti che lo timbravano al suo posto, così facendo figurare la propria presenza sul luogo di lavoro mentre si trovava altrove. Gli imputati hanno fato ricorso in Cassazione lamentando l’inutilizzabilità delle videoriprese e la mancata concessione delle attenuanti generiche, con conseguente riduzione della pena al minimo edittale.