Ars, la provocazione del deputato autonomista: “Anche i politici rinuncino alle ferie”

Mentre il presidente della Regione Nello Musumeci continua il suo attacco nei confronti dei dipendenti regionali, accusati di “grattarsi la pancia” e costretti a rinunciare alle ferie, uno dei capigruppo della sua maggioranza, il popolare-autonomista Carmelo Pullara, rilancia proponendo che anche i deputati regionali non si fermino.

ALL’ARAN ARRANCA LA TRATTATIVA

3 Agosto 2020 – Con il retroscena del governo regionale che in questi giorni prova a scaricare sui lavoratori la propria incapacità politica, oggi all’Aran le trattative si sono concluse con un ulteriore nulla di fatto, continuando in un clima di provocazioni.
Per quanto riguarda la riclassificazione – dopo che abbiamo presentato le nostre proposte nei giorni scorsi – hanno presentato una proposta cartacea che dobbiamo esaminare per esprimerci nel merito (ma a prima vista sembra la stessa della precedente!).
Sul Ford abbiamo proposto soluzioni per aumentare i fondi per aumentare la percentuale delle progressioni orizzontali, le indennità da rimodulare che ed evitare di depauperare le somme dei dipendenti per finanziare i soliti appetiti dei dirigenti generali (straordinari dati a loro discrezione). Tale posizione è stata condivisa dalla maggioranza dei sindacati.
Quindi è stata bocciata la proposta Aran.
Sulla certificazione della rappresentatività, si rafforza la presenza del Cobas-Codir che sfiora il 30% (1 dipendente su tre è ns iscritto). Anche nel comparto dirigenziale si conferma la nostra rappresentatività.
Seguiranno comunicazioni ulteriori.
www.codir.it

Il Cobas/Codir contesta il nuovo “Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale”

Vi ripropongo un articolo che ho pubblicato su questo blog il 24 gennaio 2019 a cui molti hanno dato poca importanza ma che vi consiglio di rileggere, alla luce delle ultime dichiarazioni del presidente della regione sulla performance.


Il Cobas/Codir contesta il nuovo “Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale” approvato con deliberazione della Giunta n. 11 del 3 gennaio 2019 criticando diversi punti del nuovo sistema di valutazione.

Vi elenco sinteticamente i punti ma vi invito ad un’attenta lettura della nota. Il nuovo sistema:

  1. prevede la valutazione degli obiettivi assegnati al personale del comparto mentre gli obiettivi possono essere assegnati solo alla dirigenza o a titolari di posizioni organizzative, a cui spetta un’indennità per il raggiungimento di suddetti obiettivi;
  2. non tiene conto del fatto che il peso attribuito alla performance individuale varia in relazione alle attività e responsabilità assegnate all’individuo, ossia con la sua posizione all’interno della struttura organizzativa;

  3. è sbilanciato, poco obiettivo e crea disparità di trattamento tra i lavoratori dal momento che i dirigenti hanno un metro di valutazione diverso;
  4. manca di una procedura di conciliazione conforme alla normativa vigente.
  5. Ad aggravare lo squilibrio tra comparto e dirigenza si aggiunge il fatto che, mentre il dirigente che consegue una valutazione inferiore a 70 perde solo la parte dell’indennità di risultato pari al 30%, il personale del comparto, con un punteggio inferiore a 70, percepisce ORA una quota di salario accessorio pari a zero, contrariamente al sistema adottato finora che ha previsto l’erogazione di un compenso minimo pari al 70% per la partecipazione al piano di lavoro.

Considerate le refluenze che suddetto sistema di valutazione avrà certamente nei confronti di alcuni istituti previsti dal nuovo contratto (progressione economica orizzontale, distribuzione del salario accessorio, differenziazione del premio individuale, etc.) il Cobas/Codir ha chiesto di volere apportare le correzioni richieste anche attraverso la riaperture del confronto sindacale.

La mancata convocazione del tavolo sindacale o il mancato accoglimento delle modifiche richieste costringerebbero il COBAS/CODIR, nell’interesse legittimo di tutti i lavoratori regionali, ad attivare tutte le procedure giudiziarie, già in corso di risoluzione, per l’annullamento di quanto in oggetto oltreché creerebbe non poche osticità alla definizione e sottoscrizione del contratto in corso di definizione presso l’Aran Sicilia.


Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale

Sistema di misurazione e valutazione della Performance (lettura consigliata)

Musumeci ha annunciato il blocco dei compensi della performance!

Musumeci ha annunciato lo stop alle premialità per i dirigenti, rimandando al mittente la relazione della performance dell’organismo indipendente di valutazione. Una relazione che avrebbe permesso una indennità di risultato pari al 30 per cento del trattamento accessorio per i dirigenti, in altre parole un bel gruzzoletto di denaro per i già lauti stipendi dei dirigenti generali.


C’è da aggiungere un piccolo particolare: per i dirigenti è a rischio solo l’indennità di risultato pari al 30% del trattamento accessorio avendo già percepito regolarmente la parte variabile. Per il comparto è a rischio l’intero salario accessorio.

Il fannullone in ufficio guadagna di più

Vi consiglio la lettura integrale dell’articolo di cui pubblico uno stralcio. Il link è in fondo alla pagina.


Con lo smart working si è lavorato e si continua a lavorare tutti i Santi giorni della settimana, sabati e domeniche inclusi senza soluzione di continuità, pronti a rispondere e soddisfare istanze dei cittadini e richieste di assistenza dei colleghi pervenute con ogni mezzo via “wahtapp”; posta elettronica; linee telefoniche tradizionali; bacheche LAN; moduli “on line”; SMS; messaggi di “alert”, ecc. ecc. Dunque, a conti fatti e dati alla mano, quanto credito possiamo concedere a questi ideologi del lavoro ed espertoni di organizzazioni e comunità che issano il vessillo della politica nella direzione del vento che spira dissimulando competenze improbabili, senza rischiare di incorrere nella rovina che pur abbiamo già sperimentato seguendo le loro determinazioni? Hanno trascorso anni impegnati a mortificare i lavoratori del pubblico impiego; a mettere alla berlina spesso non senza ragioni ad onor del vero, una Pubblica Amministrazione autoreferenziale, presa da mille scartoffie e propriamente oggi che scossa da un attacco virale ha saputo innovare e compiere quel salto di qualità che l’ha portata repentinamente vicina ai bisogni reali dei cittadini, si vorrebbe costringere i lavoratori nuovamente nel ciclo infernale del traffico cittadino e dei trasporti affollati per raggiungere le polverose scrivanie al sol fine pratico di apporre inutili timbri ed inumidire d’inchiostro anacronistici cuscinetti? Un triplo salto all’indietro per salvare l’economia? Quale economia? Quella che un tempo trasformava le materie prime ed oggi serve ai tavoli e s’industria in cucina? Una economia fragile, insufficiente, suscettibile ad ogni piccolo refolo di mercato che il coronavirus ha letteralmente spazzata via risolvendo un problema grave dove ci avevano cacciati questi soloni di ventura; ambasciatori della finanza apolide che ha trasformato un popolo di magnifici artigiani; fantastici operai; operosi contadini in cuochi e camerieri. Questi che vogliono trascinarci a forza negli angusti e sudici uffici pubblici sono gli stessi che hanno pianificato la fine delle manifatture italiane e tessuto la tela delle relazioni con l’Asia che al momento buono hanno fatto morire i nostri vecchi perché le ideologie profittevoli che ci hanno propugnato negli ultimi decenni, hanno di fatto impedita ogni inziativa produttiva mandandoci ramenghi pel mondo intero a cercare ventilatori polmonari e semplici pezzi di stoffa a cucire bocche e nasi. I fannulloni, signori cari, quelli stessi di cui vi attorniate negli uffici di “staff”, a casa non avrebbero dove nascondersi. I rapporti delle piattaforme ICT sono incontrovertibili e non c’è stipendio di risultati che possa essere motivato da pure invezioni di fantasia, i CSM parlano coi numeri!