Covid. Il ministro Speranza, problema trasporti? Rafforzare smartworking

Covid: Speranza, problema trasporti? Rafforzare smartworking

mercoledì 14 ottobre 2020

ZCZC

AGI0085-R01 3 CRO 0

(AGI) – Roma, 14 ott. – “Il trasporto pubblico urbano e’ un tema
vero. Oggi c’e’ una riunione e si dovranno trovare delle soluzioni.
Secondo me dobbiamo provare a lavorare su due ambiti: uno e’ quello
di favorire la possibilita’ di rafforzamento dello smart working che
in questa fase andrebbe ulteriormente incrementata. La seconda strada
e’ quella di incentivare ancora di piu’ la differenziazione degli
orari di ingresso nelle scuole e negli uffici pubblici. Io partirei
da queste due strade“. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto
Speranza, in audizione davanti alla commissione Infanzia. (AGI)Sim

14/10/2020 09:06

Aran – Orientamento applicativo. Assenze per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici

Quante ore di permesso ex art. 35, comma 1, CCNL 21.5.2018 delle Funzioni Locali debbono essere computate nel caso di prestazioni da effettuarsi in orario di poco successivo all’inizio dell’orario giornaliero di lavoro?


L’art.35, c. 1 del CCNL del 21 maggio 2018, attribuisce il diritto alla fruizione dei permessi per l’espletamento di visite specialistiche o esami diagnostici su base sia giornaliera che oraria, nella misura massima di 18 ore annuali, comprensive anche dei tempi di percorrenza da e per la sede di lavoro.

Tale previsione tiene conto del vincolo di strumentalità che può certamente intercorrere tra il tempo delle visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici e quello necessario per raggiungere il luogo di esecuzione delle stesse e/o per il ritorno alla sede di lavoro, dato che anche questo può ricadere all’interno dell’orario di lavoro.

Nel caso di prestazione da espletarsi poco dopo l’inizio dell’orario giornaliero di lavoro, tenuto conto dell’orario stabilito per la stessa e  dei tempi necessari per raggiungere la struttura ove effettuare la visita o l’accertamento diagnostico, valutata anche la ridotta utilità della prestazione che il lavoratore potrebbe rendere nell’intervallo tra l’arrivo nella sede di lavoro e la successiva uscita, secondo un criterio di logica e ragionevolezza, si ritiene che il dipendente possa raggiungere anche direttamente la sede della visita dalla propria residenza.

Tale soluzione risulta idonea a garantire un adeguato contemperamento tra l’interesse organizzativo dell’ente e quello del dipendente anche al fine di ottimizzare la gestione amministrativa dell’istituto.

Nel rispetto delle previsioni contrattuali, pertanto, ai fini del computo delle ore di permesso utilizzate dal dipendente nel caso in esame, si terrà conto di tutto il periodo di complessiva assenza dall’ufficio del lavoratore a tale titolo a partire dall’ora di inizio dell’orario di lavoro giornaliero.