Incarico dirigenziale a soggetto privo della laurea: la Corte dei Conti conferma la condanna

La Corte territoriale veneta aveva condannato il Sindaco pro tempore del Comune al risarcimento di un danno di euro 78.120,00, in relazione ad una fattispecie di conferimento di un incarico dirigenziale di responsabile dell’Area Seconda “Servizi economici e finanziari”, ai sensi dell’art. 110 TUEL, al rag. X, funzionario privo del necessario diploma di laurea. L’attribuzione dell’incarico, disposto con decreto n. 11 del 18 giugno 2013, cessato con il termine del mandato del Sindaco nel maggio 2018, ha comportato il riconoscimento al funzionario di un trattamento economico superiore a quello spettante nell’ipotesi in cui la responsabilità della Area Seconda “Servizi economici e finanziari” fosse stata attribuita al medesimo attraverso il riconoscimento di una c.d. Posizione Organizzativa; il suddetto importo differenziale, al netto dell’Irpef e dei contributi, pari ad euro 78.120,00, è la misura del danno contestato dalla Procura regionale al sindaco.

Pensionati richiamati in servizio. Legali Cobas/Codir stanno predisponendo un ricorso cautelare alla Corte dei Conti

Il Cobas-Codir, facendo seguito delle diffide presentate, sta predisponendo un ricorso cautelare alla Corte dei Conti, riservato ai pensionati iscritti destinatari dei provvedimenti di rientro in servizio, per chiedere la sospensione e annullamento del provvedimento di riammissione in servizio, con l’auspicio che l’udienza possa tenersi già prima della data del primo settembre (si tenga però presente che in agosto i Tribunali restano chiusi). Si avvertono, pertanto, gli iscritti interessati che, qualora l’udienza della Corte dei Conti fosse fissata in data successiva a quella del previsto rientro in ufficio, i diretti interessati SARANNO TENUTI A PRESENTARSI IN SERVIZIO salvo poi chiedere, da parte dei legali del sindacato, oltre l’immediata restituzione delle somme richieste dall’Amministrazione anche ulteriori danni e relativo risarcimento. Coloro che hanno già aderito, quindi, o fossero interessati, alla tutela legale presso la Corte dei Conti e SONO RESIDENTI A PALERMO potranno presentarsi presso la Segreteria del Cobas-Codir nei giorni di giovedì 1 luglio o mercoledì 7 luglio, dalle ore 11,30 alle ore 13,30 (previo appuntamento da concordare con la Segreteria) per aderire al ricorso e firmare la procura direttamente al Legale del sindacato. Coloro che hanno manifestato o manifestassero la volontà di aderire al ricorso MA NON SONO RESIDENTI A PALERMO saranno contattati direttamente dai Legali per concordare direttamente le modalità e procedure necessarie. Per ulteriori informazioni contattare la Segreteria Cobas-Codir al numero 393 9651150.

Deliberazione n. 264 del 17 giugno 2021.“Risorse umane da assegnare alle Ragionerie Centrali del Dipartimento regionale del bilancio e del tesoro – Ragioneria generale della Regione. Atto di indirizzo”

Con Deliberazione n. 264 del 17 giugno 2021 è stato emanato un atto di indirizzo volto all’assegnazione di n. 10 unità di personale presso la Ragioneria generale della Regione e n. 24 unità di personale, due per ciascuna Ragioneria Centrale, con qualifica di istruttore categoria C e di funzionario categoria D, prescindendo dal nulla osta in uscita dal Dipartimento regionale di provenienza, in conformità alla proposta del Dipartimento regionale del bilancio e del tesoro – Ragioneria generale della Regione prot. n. 56476 del 9 giugno 2021, e relativi atti, trasmessa dall’Assessore regionale per l’economia con nota prot. n. 3733 del 9 giugno 2021, costituenti allegato alla presente deliberazione.

Pietro Ichino: “Salario minimo tra 6 e 7 euro in base al costo della vita locale”

Dice Marco Rizzo: Facile dare ricette sulla pelle degli altri. Provi lui a far campare la famiglia con sei euro l’ora lordi. Certa gente dovrebbe avere il “privilegio” di conoscere il lavoro nella fabbrica, nella miniera e nelle multinazionali della logistica.

Troppi requisiti e poco stipendio, ecco il flop del concorso Sud

Su NTPlus del Sole24ore l’articolo di Marco Carlomagno – Segretario Generale FLP pubblicato su LinkedIn

La vicenda del concorso per il Sud, varato dal Ministro Brunetta, ci insegna almeno due cose molto importanti: la prima è che nella filosofia del management non c’è spazio per le improvvisazioni; la seconda, che tra i motivi per i quali molti settori delle pubbliche amministrazioni non funzionano come dovrebbero c’è il fatto che la politica non rinuncia alle incursioni nella gestione e troppo spesso i ministri, anziché affidarsi a tecnici capaci, preferiscono legare il proprio nome a riforme e provvedimenti che puntualmente non fanno i conti con la realtà.

Vi è da dire che il rischio di «selezione avversa» e il malcostume di cercare scorciatoie è ben presente anche nel mondo del lavoro privato. Ai due estremi della struttura imprenditoriale italiana vi sono, infatti, strategie organizzative molto diverse: le imprese che vogliono competere sull’innovazione e sulla qualità – di processo e di prodotto – vanno a prendersi i talenti nelle scuole e nelle università, li formano sui propri modelli di business e li pagano di conseguenza e, nel caso abbiano bisogno di personale già qualificato, lo cercano sul mercato offrendogli migliori condizioni rispetto alla concorrenza; quelle che, invece, pensano che la competizione si faccia sui prezzi, risparmiano sui costi di formazione e cercano solo personale con esperienze pregresse nello stesso settore salvo poi assumerlo con contratti atipici. Ovviamente, queste ultime si lamentano che scuole e università non abbiano come unico riferimento esattamente la tipologia di impresa che si trova su quel territorio, hanno una visione miope delle risorse umane e interessa loro personale addestrato anziché persone formate a comprendere la complessità e adattarsi a essa. Inutile sottolineare quali delle due tipologie di impresa ha successo sui mercati e traini la crescita del Paese.

Il Ministro Brunetta si è purtroppo comportato come la peggiore delle imprese: ha bandito un concorso chiedendo anni di esperienza in determinati settori, ma offrendo in cambio un contratto precario e un salario assolutamente non da esperti, bensì pari al livello iniziale dei funzionari. È riuscito, in tal modo, a raggiungere un doppio risultato negativo: escludere a priori i migliori giovani laureati e attrarre solo professionisti che, evidentemente, non riuscivano a stare sul mercato ed erano quindi disposti ad accontentarsi di fare gli «esperti di fondi strutturali europei» a 1.300-1.400 euro al mese. Altro che «cherry picking»!

Taluni, poi, pur di essere ammessi alle prove, hanno dichiarato di aver fatto esperienze lavorative anche se ciò non rispondeva al vero, giacché era possibile autodichiarare genericamente la propria esperienza nei settori oggetto del concorso. Il risultato è stato che brillanti laureati con poca esperienza e soggetti che temevano di essere scoperti per aver dichiarato esperienze inesistenti non si sono presentati alla selezione.

La ragionevolezza avrebbe voluto che si prendesse atto degli errori commessi, si riaprissero i termini del concorso e si provvedesse davvero a selezionare i migliori.

La toppa del ministro, invece, è stata peggio del buco: ammettere tutti gli 80.000 candidati originari alle selezioni, esperienza o meno.

Quindi, tirando le somme, alla fine sarà premiato, oltre a chi ha esperienza sulla carta ma non sufficiente competenza per stare sul mercato del lavoro, chi ha puntato sulla «italica furbizia», presentando domanda anche senza avere l’esperienza richiesta, mentre resteranno fuori tutti quei giovani (e meno giovani) laureati che hanno seguito le regole non candidandosi.

Inutile dire che questi sono i veri motivi per i quali l’Italia non cambia, si trova in fondo alle classifiche internazionali per innovazione nei modelli organizzativi e di business e chi fa scelte che si rivelano sbagliate non ammette mai i propri errori. Il conto lo paga la nostra economia. Solo che mentre un errore commesso dal management di un’impresa privata danneggia in primis gli azionisti di quell’impresa, le scelte sbagliate dei politici nel settore pubblico danneggiano i cittadini e le imprese nel loro complesso.

E questa non può certamente definirsi una politica lungimirante.

Relazione sulla performance anno 2020

L’art. 10, comma 1, lett. b) del d.lgs. 150/2009 e s.m.i prevede che entro il 30 giugno di ciascun anno le amministrazioni redigano e pubblichino sul proprio sito istituzionale la Relazione annuale sulla performance, approvata dall’organo di indirizzo politico-amministrativo e validata dall’OIV.

La Relazione annuale sulla performance relativa all’anno 2020 deve, pertanto, essere approvata,validata e pubblicata entro il 30 giugno 2021.

Al fine di evitare i ritardi e le relative problematiche sopravvenute lo scorso anno e non arrecare nocumento a tutto il personale sia del comparto che della dirigenza, si invitano gli Uffici in indirizzo a volere avviare la predisposizione delle Relazioni di rispettiva competenza in tempo utile per consentirne l’approvazione da parte dell’organo politico-amministrativo e la successiva validazione da parte dell’OIV nel rispetto della scadenza del 30 giugno.

Cordiali saluti

Pensionati richiamati in servizio dalla Regione. Lo sfogo di un pensionato della regione siciliana. “Ci hanno trattato come i rifiuti”

Tratto da BlogSicilia

“E’ una situazione illogica, irrazionale e paradossale, in violazione delle leggi”. Non usa mezzi termini Vincenzo Vella, 63 anni, ex dipendente della Regione siciliana richiamato in servizio dopo il pensionamento.

L’11 maggio di quest’anno Vincenzo Vella riceve una raccomandata che lo informa che deve tornare in servizio. Dapprima non crede ai suoi occhi. Poi, si confronta con altri ex colleghi, interpella il suo avvocato, fa ricerche su internet e viene a scoprire “che noi dipendenti regionali – dice – siamo stati trattati come i rifiuti”.
Una laurea in Economia, funzionario direttivo, Vella, in pensione dal 16 aprile 2020, lavorava al Dipartimento degli Affari Extraregionali di via Magliocco a Palermo.

Ma come ha inizio questa assurda vicenda che vede oggi gli ex dipendenti regionali richiamati in servizio? Dove nasce l’inghippo? Per comprenderlo bisogna partire dalle legge regionale n.9 del 2015…..continua a leggere


Chi volesse intraprendere o proseguire l’azione legale può contattare la segreteria Cobas/Codir 3939651150