Pubblica Amministrazione. Brunetta rispolvera la diversificazione delle buste paga in base al «merito». Ma chi valuterà il merito?

Il Sole 24 Ore del 1° giugno 2021

Il ministro per la Pa Renato Brunetta ha rilanciato uno dei suoi cavalli di battaglia, la diversificazione delle buste paga in base al«merito» dei dipendenti. Le tre fasce che avevano monopolizzato la discussione sul decreto Brunetta del 2009 sono rimaste inattuate per le resistenze interne alla Pa ma soprattutto perché il blocco di contratti e stipendi individuali deciso al Mef per contrastare la crisi montante del debito tagliò le gambe alla riforma.


Brevi considerazioni

Gli attuali sistemi di misurazione e valutazione della performance dall’alto verso il basso, con il voticino in pagella appiccicato dal dirigente della struttura al dipendente, hanno già mostrato tutti i loro limiti, figuriamoci ora che si dovrebbero premiare le eccellenze o, addirittura, se “per legge” una parte del personale deve essere escluso dal salario accessorio (La legge Brunetta c.d. decreto legislativo 150/2009 imponeva di riservare la metà delle risorse destinate all’incentivazione al 25% dei dipendenti inseriti nella prima fascia, lasciando il restante 50% delle risorse al 50% dei dipendenti, mentre l’ultimo 25% non potrebbe percepire alcun incentivo).


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