Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana la L.r. 3 agosto 2021, n. 22 in cui è inserita la norma che consente ai pensionati richiamati in servizio di rimanere in pensione

È stata pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 34 del 6 agosto 2021 la legge regionale 3 agosto 2021, n. 22 “Disposizioni urgenti in materia di concessioni demaniali marittime, gestione del servizio idrico integrato nell’ambito territoriale ottimale di Agrigento e di personale di Sicilia Digitale S.p.A. Disposizioni varie” al cui interno (ART. 9, norme in materia di personale in quiescenza)  è inserita la norma che consente ai pensionati richiamati in servizio di rimanere in pensione.


L’approvazione della norma è un passo importante. Dobbiamo comunque attendere i fatidici 60 giorni entro cui il Consiglio dei Ministri potrebbe impugnare la legge.

PA. Approvato in via definitiva il decreto reclutamento. Approvato emendamento in base al quale, per il personale interno, per il passaggio tra aree non è più necessario avere una laurea

Dopo il via libera del Senato arriva anche il semaforo verde della Camera  al Decreto reclutamento: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, recante misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia, il provvedimento con cui il governo fissa le regole per reperire le figure necessarie all’attuazione del Recovery Plan.

Tra le novità principali il decreto autorizza l’ingresso di mille esperti, con incarichi di collaborazione, per la gestione di procedure complesse come ad esempio le valutazioni ambientali, che potranno essere pescati dal nuovo portale unico, sul quale dall’autunno saranno pubblicati tutti i bandi di concorso. Ecco i punti principali del provvedimento.

Per il passaggio tra aree, soprattutto per accedere alla terza area, non è più necessario, per il personale interno, avere una laurea. Approvato un emendamento che modifica l’art. 52 del d.lgs 165/01.

Fatta salva una riserva di almeno il 50 per cento delle posizioni disponibili destinata all’accesso dall’esterno, le progressioni fra le aree e, negli enti locali, anche fra qualifiche diverse, avvengono tramite procedura comparativa basata sulla valutazione positiva conseguita dal dipendente negli ultimi tre anni in servizio, sull’assenza di provvedimenti disciplinari, sul possesso di titoli o competenze professionali, ovvero di studio ulteriori rispetto a quelli previsti per l’accesso all’area dall’esterno, nonché sul numero e sulla tipologia degli incarichi rivestiti.

In sede di revisione degli ordinamenti professionali, i contratti collettivi nazionali di lavoro di comparto per il periodo 2019-2021 possono definire tabelle di corrispondenza tra vecchi e nuovi inquadramenti, ad esclusione dell’area di cui al secondo periodo, sulla base di requisiti di esperienza e professionalità maturate ed effettivamente utilizzate dall’amministrazione di appartenenza per almeno cinque anni, anche in deroga al possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso all’area dall’esterno.