P.A., niente smart working e scatti di anzianità senza il Green pass
Dal 15 ottobre al fino al 31 dicembre 2021 (il termine ultimo dello stato di emergenza), il Certificato verde sarà obbligatorio per accedere a tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati.
È quanto previsto dalle linee guida (ancora in forma di bozza), firmate dal Ministro della Salute Roberto Speranza e da quello della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, che attuano il provvedimento approvato il 16 settembre.
Tale obbligo è stato esteso anche a quella categoria di lavoratori che per esercitare la loro professione entrano nelle case private dei cittadini, come ad esempio colf o badanti, ma anche l’idraulico o l’elettricista che deve fare una riparazione.
Il Ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta si è espresso sulla questione smart working per i dipendenti della P.A., ritenendo che non dovrà essere consentito in alcun modo che il lavoratore sprovvisto di Certificazione verde permanga nella struttura pubblica, anche a fini diversi, o che il medesimo sia adibito a lavoro agile in sostituzione della prestazione non eseguibile in presenza.
Brunetta è stato molto chiaro.
Lo smart working, non potrà essere un’alternativa al lavoro in presenza per chi non ha il Certificato verde.
L’obbligo non varrà solo per i dipendenti, ma anche per i visitatori: autorità politiche, componenti delle giunte e delle assemblee delle autonomie locali e regionali, ma anche i dipendenti delle imprese che hanno in appalto i servizi di pulizia o quelli di ristorazione, il personale addetto alla manutenzione e al rifornimento dei distributori automatici di caffè e merendine, soggetti frequentatori di corsi di formazione e i corrieri che recapitano posta d’ufficio o privata.
I controlli sui Green pass spettano al dirigente apicale di ciascuna amministrazione che può delegare la funzione a uno specifico personale. L’accertamento può essere svolto all’accesso della struttura, a campione o a tappeto, con o senza sistemi automatici.
Ogni struttura pubblica dovrà effettuare i controlli all’ingresso degli uffici ogni giorno su almeno il 30% del personale presente in maniera omogenea con un criterio di rotazione su tutto il personale dipendente con priorità nella fascia antimeridiana della giornata lavorativa.
Al lavoratore senza Green pass valido o che si rifiuti di esibirlo alla richiesta del personale adibito, dovrà essere impedito l’ingresso nella struttura.
Se l’accertamento verrà effettuato dopo l’accesso agli uffici pubblici e il lavoratore verrà sorpreso senza Certificazione valida, in tal caso il dirigente dovrà intimare al dipendente di lasciare immediatamente il posto di lavoro e sarà tenuto ad avviare anche la procedura sanzionatoria.
Le linee guida, firmate dal Ministro della Salute Roberto Speranza e da quello della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, precisano che: “in relazione alle giornate di assenza ingiustificata, al lavoratore non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati, intendendosi qualsiasi componente della retribuzione (anche di natura previdenziale) avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario comunque denominato, previsto per la giornata di lavoro non prestata». Inoltre «i giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione di ferie e comportano la corrispondente perdita di anzianità di servizio”.
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