Il PIAO: ecco come funziona il nuovo Piano integrato di attività e organizzazione

Tratto da lentepubblica.it

Il “Piano integrato di attività e organizzazione” (PIAO) vuole assicurare la qualità e la trasparenza dell’attività amministrativa e migliorare la qualità dei servizi ai cittadini e alle imprese: ecco come funziona.


Secondo gli obiettivi del Decreto Reclutamento nella PA si richiede un’ulteriore spinta alla riqualificazione del personale pubblico, da realizzare in tempi brevissimi: è indispensabile l’immissione di nuove competenze, tecniche e gestionali, perché l’attuazione dei progetti del Piano cammini speditamente rispettando il cronoprogramma del PNRR.

Per questo la PA è chiamata ad ottimizzare le proprie risorse umane, ed il PIAO ne è una parte fondamentale.

PIAO: ecco come funziona il nuovo Piano integrato di attività e organizzazione

Si tratta di un adempimento importante.

Infatti entro il 31 gennaio 2022, inoltre, ogni amministrazione dovrà presentare il Piano integrato di attività e organizzazione, all’interno del quale confluirà il Pola per il lavoro agile.

Il PIAO dovrà essere adottato entro il 31 gennaio e dovrà essere pubblicato ogni anno sul sito dell’ente e inviato al Dipartimento della funzione pubblica.

Il nuovo Piano assicurerà la qualità e la trasparenza dell’attività amministrativa e migliorerà la qualità dei servizi ai cittadini e alle imprese e procedere alla costante e progressiva semplificazione e reingegnerizzazione dei processi anche in materia di diritto di accesso, nel rispetto del d.lgs. 150/2009 e della legge 190/2012.

Nello specifico si tratta di un documento di programmazione unico che accorperà, tra gli altri, i piani della performance, del lavoro agile, della parità di genere, dell’anticorruzione.

Restano esclusi dall’unificazione soltanto i documenti di carattere finanziario. I vantaggi: grande semplificazione e visione integrata dei progressi delle amministrazioni.

Una sorta di “mappatura” del cambiamento che consentirà di realizzare un monitoraggio costante e accurato del percorso di transizione amministrativa avviato con il Pnrr. 

I contenuti del piano

Il PIAO pertanto dovrà contenere:

  • l’elenco delle procedure da semplificare e reingegnerizzare ogni anno, anche mediante il ricorso alla tecnologia e sulla base della consultazione degli utenti, nonché la pianificazione delle attività inclusa la graduale misurazione dei tempi effettivi di completamento delle procedure effettuata attraverso strumenti automatizzati;
  • le modalità e le azioni finalizzate a realizzare la piena accessibilità alle amministrazioni, fisica e digitale, da parte dei cittadini ultrasessantacinquenni e dei cittadini con disabilità;
  • le modalità e le azioni finalizzate al pieno rispetto della parità di genere, anche con riguardo alla composizione delle commissioni esaminatrici dei concorsi.

Il PIAO dovrà anche definire le modalità di monitoraggio degli esiti, con cadenza periodica, inclusi gli impatti sugli utenti, anche attraverso rilevazioni della soddisfazione degli utenti stessi.

Le sanzioni

Se il piano è omesso o assente saranno applicate le sanzioni di cui all’art. 10, comma 5, del d.lgs. 150/2009, cioè

  • divieto di erogazione della retribuzione di risultato ai dirigenti che risulteranno avere concorso alla mancata adozione del PIAO
  • e il divieto di assumere e affidare incarichi di consulenza o di collaborazione comunque denominati.

Si aggiunge anche la sanzione amministrativa da 1.000 a 10.000 euro prevista dall’articolo 19, comma 5, lettera b), del d.l. 90/2014, riferita alla mancata approvazione della programmazione anticorruzione.