Il governo ignora ancora la valorizzazione del personale interno e lancia la provocazione di concorsi pre-elettorali per esterni

Palermo, 9 dicembre 2021
Mentre a livello nazionale una “norma transitoria” contenuta nel DL 80/2021 permette ai contratti di lavoro di definire tabelle di corrispondenza tra vecchi e nuovi inquadramenti sulla base di esperienza, professionalità maturate ed effettivamente utilizzate dall’amministrazione di appartenenza per almeno cinque anni (anche in deroga al possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso all’area dall’esterno) alla Regione Siciliana, invece, dove si è già aperta la campagna elettorale, dopo decenni di blocco delle carriere si sta procedendo esattamente al contrario.
Il governo regionale, infatti, in base al “Piano dei fabbisogni del personale per il triennio 2020-2022” approvato e integrato con le deliberazioni della Giunta regionale n.551/2020, n. 617/2020 e n.225/2021, ha autorizzato, attesa la grave carenza di personale di tutti i rami dell’Amministrazione regionale, l’espletamento di diverse procedure concorsuali, finanziabili sia con le risorse assunzionali regionali, sia con specifiche disposizioni nazionali. Tra l’altro, al fine di recuperare i ritardi accumulatisi a causa dell’intempestivo licenziamento del Formez, la Regione è tornata sui suoi passi recuperando il rapporto di collaborazione con il Formez (cfr. Deliberazione n. 503 del 25 novembre 2021. “Procedure di concorso per il reclutamento del personale della Regione Siciliana”).
In sostanza starebbero per essere banditi concorsi per migliaia di posti tra istruttori e funzionari con il rischio, se fossero realmente espletati, di saturare la disponibilità dei posti apicali rischiando di lasciare solo le briciole al personale interno e tutto ciò, scandalosamente, per fini meramente elettoralistici.
Il governo, invece, eviti di causare ulteriori sfaceli all’Amministrazione regionale al termine del suo mandato (come avviene da troppi decenni) e, piuttosto che alimentare false promesse, rassicuri il personale interno sulle disponibilità di posti in vista dell’apertura delle trattative sul rinnovo del contratto che, per quanto riguarda il COBAS-CODIR , dovrà, obbligatoriamente, contenere una “norma transitoria” alla stessa stregua di quella inserita a livello nazionale.
Sulle polemiche, poi, relative al salario accessorio dei dipendenti regionali, alimentate in questi giorni da articoli spazzatura e titoloni “fake news”, utili solo a creare alibi a una politica inconcludente, il governo dovrebbe avere il coraggio di prendere una posizione netta rappresentando che i risultati raggiunti sulla spesa dei Fondi Ue Po Fesr (notizia apparsa solo sul sito Euroinfosicilia al link https://www.euroinfosicilia.it/fondi-ue-la-spesa-del-po-fesr-sicilia-e-vicina-al-target-2021/) sono frutto dell’eccellente lavoro svolto dai dipendenti regionali nonostante le carenze strutturali di un’amministrazione non al passo con i tempi rispetto ad altre pubbliche amministrazioni.

Brunetta: alziamo gli stipendi della P.a. per fare concorrenza ai privati

Finora la Pubblica amministrazione “non è stata attrattiva, soprattutto per le figure ad alta specializzazione”, ma questo stato di cose è destinato a cambiare. A dirlo è il ministro Renato Brunetta, che spiega come “la strategia che abbiamo messo in campo è molto articolata” e prevede, tra l’altro, “nuovi contratti” e”retribuzioni più alte”. D’ora in poi, chiarisce, “la competizione con il privato sarà altissima”.


Dopo avere bloccato al suo primo mandato carriere e stipendi dei dipendenti pubblici, non riuscendo a trovare giovani disposti a lavorare per la Pubblica amministrazione, ora Brunetta torna sui suoi passi.
Ma chi dimostra la propria incompetenza non dovrebbe essere più riproposto negli stessi settori.
Nel governo dei “migliori” presieduto da Draghi non funziona così…….
Comunque realizzabilità e coperture della controriforma tutte da verificare.