“Ci sono intere famiglie in fila per fare i tamponi e i prezzi sono alle stelle: non possiamo accettare speculazioni vanno aumentate le forniture e i posti dove fare i test imponendo un taglio di costi. Anche le mascherine Ffp2 sono difficilmente reperibili e a costi inaccettabili: devono il Paese ci chiede di tagliare rapidamente i prezzi e vedersi garantite le forniture”. Così il leader del Movimento 5 stelle,
Giuseppe Conte in un video-messaggio di fine anno dove chiede alla “macchina statale di impegnarsi a pieno regime” anche per fornire le mascherine a scuola e per aiutare i genitori con i “bonus per chi ha figli in dad”.
In riferimento allo smartworking Conte sottolinea ancora: “Non possiamo solo imporre norme di condotte e restrizioni ai lavoratori, torniamo a incentivare il lavoro agile in questi giorni di picco”.
In Europa lo smart working è un’arma contro Omicron, la pubblica amministrazione italiana lo snobba: mentre Brunetta rivendica il no, Parigi valuta persino le multe
In Germania il ricorso massiccio allo smart working è una delle misure che ha permesso di raffreddare la curva dei contagi . In Francia è stato reintrodotto dopo Natale, di fronte a un continuo aumento dei casi Covid, che ieri (mercoledì) hanno superato quota 200mila . Anche il Portogallo , tra i Paesi con il maggior tasso di copertura vaccinale al mondo, ha deciso di ripristinare il lavoro agile per rispondere alla minaccia rappresentata da Omicron. Il governo italiano invece continua a ignorare questa possibilità per la pubblica amministrazione : è arrivata la stretta sui trasporti, con l’obbligo di Super green pass a partire dal 10 gennaio, ma con il nuovo decreto non è stato fatto nulla per limitare la circolazione dei lavoratori. Anzi, in un’intervista a Il Messaggero il ministro per la Pa, Renato Brunetta , rivendica la scelta: “Il 15 ottobre abbiamo detto addio alla sperimentazione di massa dello smart working emergenziale”.