Contributi pensionistici: obbligatori – figurativi – da riscatto – volontari

Tratto da ipsoa.it

La posizione contributiva di un lavoratore è costituita da contributi obbligatori derivanti dal lavoro e può essere “arricchita”, di anno in anno, anche con i contributi figurativi, volontari e da riscatto.

Cosa sono i contributi obbligatori?

Il finanziamento delle prestazioni previdenziali e assistenziali avviene, di regola, attraverso l’imposizione dell’obbligo del pagamento di contributi previdenziali, calcolati tramite l’applicazione di un’aliquota percentuale sul compenso ricevuto dal lavoratore in relazione all’attività di lavoro svolta.

Soggetti tenuti al pagamento

Nel lavoro dipendente, la contribuzione obbligatoria è in parte a carico del datore di lavoro e, in misura minore, a carico del lavoratore. Per i lavoratori dipendenti del settore privato è prevista la c.d. Assicurazione Generale Obbligatoria, gestita dall’INPS attraverso il FPLD.

Discipline peculiari sono previste per la contribuzione obbligatoria dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti.

Posizione assicurativa

Ogni lavoratore possiede una propria posizione assicurativa individuale, sulla quale viene accreditata la contribuzione. L’Estratto conto contributivo è il documento che indica i principali elementi relativi alla posizione assicurativa e la retribuzione denunciata dal datore di lavoro.

Contributi INPS

Il datore di lavoro versa i contributi obbligatori (anche per la parte a carico del lavoratore) in misura percentuale rispetto alla retribuzione corrisposta al lavoratore.

La contribuzione non può essere calcolata su imponibili giornalieri inferiori a quelli stabiliti dalla legge.

Attività ispettiva e di controllo

Le funzioni ispettive in materia di previdenza ed assistenza sociale sono svolte dal personale di vigilanza degli Enti previdenziali.

A partire dal 2015, è stato istituito un nuovo soggetto, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), che integra i servizi ispettivi del Ministero del Lavoro, INPS e INAIL.

Prescrizione

L’obbligo contributivo si prescrive in 5 anni, salvi i casi di denuncia del lavoratore o dei suoi superstiti, in cui il termine viene aumentato a 10 anni.

Qualora i contributi siano prescritti e la prestazione non sia dovuta, il datore di lavoro sarà responsabile del danno procurato al lavoratore.

Cosa sono i contributi figurativi?

La contribuzione figurativa garantisce, in casi tassativi, la copertura assicurativa di determinati periodi in cui il lavoratore è impossibilitato a svolgere la propria prestazione lavorativa. I periodi vengono accreditati d’ufficio o su domanda dell’interessato. Il valore da accreditare viene determinato, di regola, con riferimento all’ammontare della retribuzione percepita.

Funzione

La contribuzione figurativa sostituisce, senza oneri a carico del lavoratore, la contribuzione obbligatoria per i periodi durante i quali il lavoratore è impossibilitato a svolgere la propria prestazione lavorativa. È utile, in via generale, sia per il diritto che per la misura della pensione.

Accredito a domanda

Alcune tipologie di contributi figurativi sono accreditabili figurativamente a domanda dell’interessato. Per tutti questi tipi di contributi, l’interessato ha la facoltà di rinunciare all’accredito. Molte tipologie di questi contributi sono oggi accreditati direttamente dall’INPS, attraverso le procedure automatizzate d’implementazione degli estratti conto individuali. Resta però ferma, per questi casi, la possibilità di rinuncia, nel rispetto dei limiti stabiliti.

Accredito d’ufficio

I contributi sono accreditati d’ufficio, automaticamente e senza alcuna domanda dell’interessato, per periodi di disoccupazione indennizzata, cassa integrazione guadagni, contratti di solidarietà, lavori socialmente utili, periodi di mobilità e periodi di assistenza antitubercolare. In tutti questi casi non è possibile esercitare la rinuncia.

Misura

Il valore retributivo da attribuire in via generale ai periodi riconosciuti figurativamente varia a seconda del periodo nel quale si collocano gli eventi che danno diritto alla contribuzione figurativa. Inoltre, sono previste specifiche modalità di determinazione del valore in relazione a specifiche fattispecie.

Cosa sono i contributi da riscatto?

Il riscatto consente al lavoratore di coprire, a proprie spese, alcuni periodi espressamente previsti dalla legge, scoperti da contribuzione.
I contributi da riscatto hanno la medesima efficacia e validità dei contributi obbligatori.

È possibile riscattare sia periodi per i quali vi sia stata omissione contributiva e sia già intervenuta la prescrizione di legge, sia periodi per i quali non esiste un obbligo assicurativo.

Contributi non versati

Qualora vi siano periodi lavorati per i quali non siano stati versati i relativi contributi previdenziali e tale omissione risulti prescritta, per i lavoratori dipendenti è possibile rivolgere domanda all’INPS per la costituzione di una rendita vitalizia reversibile. Tale facoltà è stata estesa nel corso degli anche ad ulteriori categorie di lavoratori.

Periodi non coperti da contribuzione

Il riscatto è esercitabile anche in riferimento a periodi specifici, espressamente previsti dalla legge, per i quali non esiste un obbligo assicurativo: periodi di studio universitario, periodi di lavoro svolto all’estero, periodi non lavorati, periodi di servizio civile, congedo parentale, lavori socialmente utili, congedi per gravi motivi famigliari.

Pagamento

Tutti i riscatti sono a titolo oneroso e l’onere di riscatto varia a seconda delle regole di calcolo della pensione, a seconda dell’utilizzo del sistema di calcolo retributivo o contributivo.

Cosa sono i contributi volontari?

La contribuzione volontaria è una facoltà concessa ai lavoratori per continuare a versare in caso di cessazione o sospensione dell’attività lavorativa. In alcuni casi, è possibile anche versare per integrare la contribuzione obbligatoria. Tali versamenti sono subordinati alla presenza di determinati requisiti e sono considerati utili sia per il perfezionamento del diritto, sia per il calcolo dell’ammontare delle pensioni.

Finalità

La contribuzione volontaria permette al lavoratore di continuare a versare i contributi qualora abbia cessato o sospeso la propria attività lavorativa, per coprire i periodi in cui il rapporto di lavoro si è interrotto o sospeso. In alcuni casi, è inoltre prevista la possibilità di integrare la contribuzione obbligatoria. I contributi volontari sono considerati utili sia ai fini del diritto sia per il calcolo dell’ammontare delle pensioni.

Requisiti

Il versamento della contribuzione obbligatoria è subordinato alla presenza di determinati requisiti contributivi. L’assicurato, infatti, per poter versare la contribuzione volontaria deve far valere almeno 5 anni di contributi indipendentemente dalla collocazione temporale dei contributi versati o 3 anni di contributi nei 5 anni precedenti la domanda di autorizzazione.

Domanda e versamenti

Per poter effettuare versamenti volontari è necessario rivolgere la domanda all’Inps con le apposite modalità. Una volta ottenuta l’autorizzazione, possono essere versati i contributi in base alla retribuzione percepita nell’ultimo anno di lavoro che precede la domanda di autorizzazione e con la medesima aliquota prevista per la contribuzione obbligatoria. I contributi volontari vengono versati per trimestri solari entro il trimestre successivo a quello cui i contributi si riferiscono.

Contribuzione integrativa

In riferimento ai rapporti di lavoro a tempo parziale e ai rapporti di lavoro intermittente è possibile effettuare versamenti volontari per integrare la contribuzione obbligatoria. Essi sono soggetti a specifici requisiti contributivi e modalità operative.