Accordo famp 2013 e fantasindacato

Immaginate se tutti i 13.000 dipendenti regionali, anche i più sbadati, facendo qualche conto (13 milioni÷13milia), si rendessero conto che, senza i quasi 13 milioni di accantonamenti a monte (ma giungono notizie di altre richieste “last minute” avanzate da altri dipartimenti), la propria quota famp aumenterebbe di circa 1000 euro medie all’anno.

Qualcuno obietterà: ci sono le estrapolazioni obbligatorie per contratto (circa 5 milioni e mezzo per Beni Culturali e Forestali).

Ebbene, effettuando solo le estrapolazioni previste dal contratto la quota famp annua aumenterebbe di circa 580€ (anche qui basta fare una semplice divisione 7 milioni e mezzo÷13mila=576€).

Immaginate se tutti i dipendenti regionali riuscissero a convincere i sindacati (quelli che hanno sottoscritto al momento l’accordo) a rispettare il contratto.

Immaginate se a gennaio prossimo tutti coloro che hanno effettuato lavoro straordinario, autorizzati dal dirigente generale che confidava nelle estrapolazioni, dovessero rivolgersi al giudice per chiedere l’emissione di un decreto ingiuntivo nei confronti del dirigente generale.

Immaginate, solo per un momento, le facce dei dirigenti generali.

Immaginate…..potete!!

Ma questo è solo fantasindacato!

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Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

6 Risposte a “Accordo famp 2013 e fantasindacato”

  1. Penso che l’art. 94, da solo, non possa in alcun modo “compensare” certe discrasie.
    Infatti, nel mio discorso, intendevo riferirmi al Famp nella sua interezza, auspicando una sua nuova distribuzione esclusivamente correlata al merito, cioè ad obiettivi concreti ed utili per l’amministrazione e/o per gli utenti, che vengano assegnati al tempo debito, siano raggiunti e possano essere verificabili da tutti: chi non li consegue, o non vuole “partecipare”, non becca nulla di piano di lavoro, straordinario, indennità varie o altre diavolerie.
    Sono consapevole che la mia proposta possa venire considerata troppo rigida e poco “diplomatica”: ma questa, secondo me, è l’unica strada da percorrere.
    Per chi non mi conosce, vorrei precisare che, nel mio piccolo, ancorché non sindacalizzato, mi sono sempre battuto affinché chi lavorava con me venisse giudicato in modo imparziale e con equità.
    Anche a costo di rimetterci di persona, qualche volta…..

  2. Caro bendetto intanto era una battuta… e scusa se ti ho offeso poi riprendendo il discorso di Romeo nelle contrattazioni del mio ufficio si è qusi sempre deciso di non premiare nessuno dimmi conseguenza il lavoratore è stato messo sempre allo stesso livello del più nullafacente dell’ ufficio l’amico grande amico Rugnone era riuscito a puntare i piedi adesso che tutto si è spostato in altri lidi ci siamo sentiti abbandonati…. de quo….comunque speriamo….. in meglio anche se è sempre andato peggio forse anche per questo tutti siamo stanchi e…rassegnati cia Ben

  3. ancora tutto tace………………………..immagina puoi

  4. Ero assolutamente certo che Romeo avrebbe risposto e sapevo già come avrebbe risposto.
    Tu che sei un attento osservatore dovresti ricordare quali sindacati hanno fortemente voluto che la distribuzione del salario accessorio fosse impostata in questo modo, proprio per fare “putia”.
    Suddetti sindacati avevano già avuto la buona esperienza degli enti locali dove già la “putia” aveva funzionato e l’hanno esportata senza grandi modifiche alla regione, anzi, sono state apportate quelle modifiche per fare più “putia”.
    Immaginiamo per un momento che tu lavori alla Funzione Pubblica dove, per venire incontro proprio alle esigenze di differenziazione tra chi lavora e chi no, si è attivato l’istituto dell’art. 94.
    Immaginiamo che negli anni passati il dirigente generale si sia trattenuto un certo numero di posizioni premiali (il 50% di quelle stabilite), per fare la “putia” con i sindacati o con il politico di turno.
    Immaginiamo che nell’ultimo anno, visto che il numero di posizioni si è ridotto drasticamente, si sia scelta la strada della long list dalla quale, fino all’ultimo (anche alla vigilia dei pagamenti) siano entrate e uscite persone.
    Immaginiamo che all’interno di questa lista ci siano stati informatici, contabili, addetti all’URP (qualcuno lo potresti conoscere) e, persino, funzionari direttivi avvocati notoriamente apprezzati e dediti al lavoro (“o travagghiu non ci sparanu”) e che qualcuno di questi abbia dovuto “fare spazio”.
    Riterresti che tutto questo sia giusto?
    Meno male, comunque, che stiamo lavorando solo di fantasia e che tutto quello che abbiamo immaginato non potrà mai verificarsi.
    Resta fermo, comunque, il fatto che la distribuzione del salario accessorio debba essere oggetto di una profonda rivisitazione al prossimo (speriamo presto) rinnovo contrattuale.
    A presto
    Ciao

  5. Immaginate pure che il/la vostro/a collega che notoriamente, come si dice in Sicilia, “o travagghiu ci spara”, che non si fa scrupolo alcuno di assentarsi spesso (e volentieri di mercoledì) con tutte le motivazioni consentite, che quando c’è un’emergenza si eclissa lasciandovi da soli, la cui “prestazione lavorativa” lascia molto a desiderare (quando non addirittura deve essere integrata dal lavoro altrui, possibilmente il vostro), su cui insomma non si può fare alcun affidamento, immaginate, dicevo, che quest’anno non percepisca salario accessorio…..cosa pensereste? Che è stata un’ingiustizia o, piuttosto, ….”Oh! Finalmente! Ben ti sta!”
    Sappiamo benissimo che (purtroppo?) un’eventualità del genere è solo ipotetica ma, ritengo in tutta onestà, che il salario accessorio, oggi più che mai, debba essere MERITATO.
    Ora, siccome certi dirigenti generali non sono stati neanche capaci di prevedere, in sede di stesura del contratto di lavoro, le estrapolazioni necessarie ed essenziali per il funzionamento dei propri uffici (preoccupati solo di arraffare il più possibile per sé), lasciando quindi che solo i custodi dei BB.CC. e i forestali (categorie notoriamente molto “care” ai sindacati) al contrario ne beneficiassero, non si può, secondo me, a posteriori, mortificare e sminuire, deprezzandolo (anzi, non retribuendolo affatto) il lavoro di quanti, comunque, si fanno il mazzo per far andare avanti gli uffici.
    A maggior ragione, poi, quando risulta pure evidente che quelle estrapolazioni previste dal contratto non risultano neppure sufficienti per gli stessi destinatari previsti: prova ne è le rapine avvenute, negli ultimi tempi, nei siti archeologici di Selinunte prima e Segesta dopo, in cui il personale di custodia era presente in numero insufficiente (….si sono “sparati” tutto lo straordinario disponibile nel primo semestre dell’anno, oppure c’era qualcuno imboscato?).
    Insomma, ritengo certamente non più rinviabile individuare nuove e più stringenti modalità di distribuzione del salario accessorio, ma sono altresì convinto che esso non possa e non debba più essere riconosciuto a chicchessia.

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