Affidamento ad organismi esterni o unità di personale esterno di compiti istituzionali del personale regionale.

Continua la politica scellerata dell’Amministrazione Regionale finalizzata ad affidare a personale o aziende esterne attività istituzionali che, invece, dovrebbero essere svolte obbligatoriamente da personale inquadrato nei ruoli dell’Amministrazione regionale siciliana.

Si veda, in ultimo, il bando da 13.000.000 di euro del Dipartimento Regionale all’Energia nel cui capitolato non stati previsti neanche i profili professionali richiesti. Di fatto, la Società che si aggiudicherà la gara potrà utilizzare qualsiasi tipologia di personale (es. diplomati o laureati senza alcuna specifica specializzazione) senza che nessuno possa obiettare qualcosa.

Gli ultimi atti amministrativi, infatti, dati in questi giorni in pasto alla stampa (come il già citato bando del Dipartimento all’Energia, la creazione di una long list di esperti esterni cui attingere al bisogno da parte dell’Assessorato al Territorio, la creazione di una lista esterna di valutatori dell’Assessorato Lavoro che ignora i valutatori regionali (!) e l’incredibile ricerca di personale da parte dell’Assessorato regionale alle Risorse Agricole) rischiano di svilire ulteriormente il ruolo del personale inquadrato nell’Amministrazione regionale facendolo pure apparire all’opinione pubblica come una zavorra per l’economia siciliana.

L’Amministrazione, di fatto, corrisponderebbe ai propri dipendenti una sorta di assegno alimentare (a questo si è ormai ridotto lo stipendio del comparto) con obbligo quotidiano di firma per svolgere solo attività routinarie e di ordinaria amministrazione, mentre attività istituzionali delicate e importanti che dovrebbero costituire gli obiettivi per i dirigenti (che dovrebbero estrinsecarsi nel piano di lavoro) vengono esternalizzate e pagate profumatamente con notevoli esborsi di denaro pubblico, adducendo come scusa la mancanza di professionalità interne o la carenza di personale. Tali dichiarazioni da parte di politici e Dirigenti Generali non appaiono, tuttavia credibili in assenza delle piante organiche di ciascun Dipartimento e della programmazione triennale dei fabbisogni.

Anche i fantomatici atti di interpello andati deserti riteniamo siano l’alibi per reclutare personale esterno evitando eventuali obiezioni della Corte dei Conti che potrebbe citare i Dirigenti Generali per danno all’erario.

Tutto ciò è inaccettabile perché rischia di produrre nuovo precariato creando l’illusione di nuove prospettive di assunzione, danneggiando, forse irrimediabilmente, l’immagine dell’amministrazione e degli stessi dipendenti di ruolo della Regione Siciliana (vedi art. Giornale di Sicilia del 3/4/2011) che vengono tacciati come fannulloni o corrotti o incapaci a secondo dei casi.

Spiace, in proposito, avere rilevato che, alle offese infondate della stampa regionale di questi giorni nei confronti dell’intera categoria dei regionali, nessun amministratore, assessore o politico abbia sentito la necessità di replicare affermando la verità: innanzitutto che i regionali non dirigenti sono poco meno di 16 mila ma con moltissime competenze in più rispetto tutte le altre regioni in quanto, nel resto d’Italia, afferiscono alle istituzioni statali e provinciali.

Inoltre non si può tacere del fatto che i lavoratori hanno la sensazione che l’intera vicenda, legata ai citati proponimenti di ricorso a professionalità esterne, celi anche un maldestro tentativo di volere fare ricadere sull’intera categoria dei lavoratori regionali la responsabilità del mancato utilizzo dei fondi europei che si sono persi e/o che si rischiano di perdere dovuti invece, a precise responsabilità dirigenziali e politiche.

Scarica la nota di protesta del COBAS/CODIR

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir