Buonuscita dipendenti pubblici. Gli interessi per l’anticipo a carico dello Stato

Il Sole 24 Ore del 10 gennaio 2019

Un prestito bancario in versione ponte con interessi interamente a carico dello Stato. È la soluzione alla quale sta pensando il Governo per consentire ai dipendenti pubblici in uscita con “quota 100” di usufruire in tempo reale della liquidazione evitando un’attesa di anni prevista dalle attuali norme. A garantire che non ci saranno oneri aggiuntivi per i lavoratori del pubblico impiego, come invece ipotizzato dalle prime opzioni all’esame dei tecnici dell’esecutivo, è stata ieri la ministra della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno.

Commento

ULTERIORE DISPARITÀ DI TRATTAMENTO NEI CONFRONTI DEI DIPENDENTI REGIONALI ANDATI IN PENSIONE AI SENSI DELLA L.R. 9/15 CHE PAGANO, INVECE, DI TASCA INTERESSI ALLE BANCHE NEL CASO IN CUI SI FACCIANO ANTICIPARE IL TFS.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

5 Risposte a “Buonuscita dipendenti pubblici. Gli interessi per l’anticipo a carico dello Stato”

  1. Paolo 66 hai perfettamente ragione noi pensionati della Regione siamo di peso infatti anziché pagare loro gli interessi ci mandano dagli strozzini o meglio usurai (banca) tanto con i soldi nostri loro si possono permettere questo è altro. Vedi come saltano dalle sedie o banchi quando si parla di tagliare il vitalizio o altro. La fanno il gioco delle tre carte il parlamento siciliano e quelli vicino a loro vincono i dipendenti perdono

  2. continuano le disparita’, altro che equiparati ai dipendenti dello stato.
    Noi pensionati legge 9/2015 gli interessi li paghiamo noi . vedi banca Igea.

  3. Dott. Mineo per il pagamento del Tfr come precedentemente commentato lo Stato non mi sembra proprio che voglia copiare la Regione, ma chi andrà in pensione non avrà alcuna penalizzazione e pagherà il tfr come stabilito e permette a chi ha lavorato di riconosciuto un suo diritto. Purtroppo ci sono figli di serie A e figli dire di serie B ….e’ un privilegio

  4. Attendiamo la concretezza, del provvedimento, del Governo Nazionale.
    Dopo di che, Penso che essendo la Regione Sicilia a Statuto Speciale, il nostro Governo Regionale dovrebbe recepire la norma nazionale a beneficio quanto meno dei colleghi regionali che ancora non hanno ricevuto il trattamento di fine rapporto.
    Ma qui, il Governo Regionale è bravo solo a recepire le Norme dello Stato che hanno solo un effetto sfavorevole.
    La Regione Sicilia è a Statuto Speciale nella forma, ma nella concretezza deve sottostare al Volere di coloro che a livello Nazionale prendono decisioni che non si possono contrastare, per non alterare gli equilibri.

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